“E’ catanese, non ha molto nelle corde l’idea di lasciare la sua città. Trattativa difficile. A me onestamente non piace prendere giocatori che devi pregare. Quando io chiamo un giocatore e gli faccio un’offerta, o viene o viene. Altrimenti rimane lì. Se io ti offro il 30% in più del cartellino attuale devi venire. Se aspetti di sentire nonna, papà, mamma, zia, eccetera non va bene. Il fatto che non ha accettato subito è un feeling negativo che non mi piace. Comunque abbiamo identificato anche ragazzi più determinanti di lui nel ruolo”. Parole rilasciate dal presidente del Trapani Valerio Antonini la scorsa estate.
Allora il centrocampista militava nel Catania, aveva rifiutato la proposta del club granata pur di continuare a vestire la maglia dell’Elefante. Poi, però, è avvenuta la risoluzione dell’accordo con la società rossazzurra su precisa scelta del ragazzo, si è concretizzato il passaggio al Lamezia Terme e, a seguito dell’esclusione dei calabresi dal campionato, nei mesi successivi ecco il ritorno di fiamma del Trapani e l’intesa perfezionata proprio coi granata che lo prelevarono da svincolato.
Il risultato? 23 presenze, 5 gol e 2 assist nella stagione trascorsa, contribuendo al salto di categoria dei trapanesi in Serie C. Significa che Palermo, che in rossazzurro fu uno dei protagonisti in assoluto del campionato di D dominato in precedenza con Giovanni Ferraro al timone, per il secondo anno consecutivo ha vinto il torneo di massima divisione dilettantistica. Adesso però il suo futuro è altrove, dovrebbe ripartire proprio dalla D dove non mancano le società di prima fascia interessate, su tutte il Siracusa in cui ha già militato con profitto in passato.
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