Tra gli ospiti de “La notte della C” a Milano c’era anche l’ex arbitro internazionale Nicola Rizzoli. In carriera ha diretto sfide di grandissimo livello, come la finale del Mondiale 2014 vinta dalla Germania contro l’Argentina, oppure la finale di Champions che vide il Bayern Monaco battere il Borussia Dortmund, la Supercoppa che si aggiudicò il Milan al cospetto dell’Inter nel 2011, il successo in Europa League dell’Atletico Madrid ai danni del Fulham nel 2010. Tante sfide incandescenti.
Lo stesso Rizzoli ha parlato delle finali del Mondiale e della Champions definendole “iconiche”, per poi aggiungere: “Io ricordo come le più difficili un Messina-Catania e un Giugliano-Nocerina. Da arbitro in realtà in quei casi speri sempre che ti capiti la partita più tosta, in cui c’è un grande pubblico e tanta tensione”.
A proposito del derby siciliano, si riferisce al 12 febbraio 2001 quando il Catania riuscì ad imporsi a Messina per 2-0 in terza serie grazie alla doppietta di Ambrosi. Proprio Rizzoli nel suo libro parlò dei momenti di tensione che si verificarono al “Celeste”: “Un derby sentito, tra l’altro per la prima volta ero in diretta su Rai Sport Sat e sapevo che gli amici mi guardavano. Circa duemila tifosi del Catania erano rimasti fuori dallo stadio ed erano entrati di forza ai bordi del terreno di gioco, quelli del Messina erano arrabbiatissimi. Entrai in campo e c’era gente ovunque. Mi venne in mente di chiamare il capo degli ultrà messinesi: mi si presenta nello spogliatoio un tipo gigantesco, sembrava un armadio, non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi da quanto era grosso. Gli dissi: “Vedi tu se si può giocare, sennò andiamo tutti a casa”. Lui mi rispose: “Okay, però io rimango in campo”. Glielo accordai, lui fece un cenno alla Curva e tutti si calmarono”.
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