Spesso, ancora oggi, dagli spalti piovono cori razzisti all’indirizzo di calciatori e tifosi avversari. Qualche anno fa Daniele Faggiano, oggi Direttore Sportivo del Catania e allora operativo come dirigente a Parma, condivise via social la sua esperienza personale legata a tali episodi, riferiti a quando militava nel campionato di Prima Categoria:
“Pesaro, anno 1999. Ero il portiere del Peglio, squadra di Prima Categoria. Ogni domenica sentivo urlarmi terrone dai tifosi avversari. Cori ripetuti, settimana dopo settimana. Così, decisi di far stampare sul retro della mia maglia la parola ‘’Terrone’’, sopra il numero 1 che portavo con orgoglio sulle spalle. Lo ritenevo un modo intelligente e simpatico per sconfiggere quei cori. Perché non credo esista bianco o nero, nord o sud. Le persone non hanno distinzione né di colore né di limiti geografici. Serve crescere, tutti insieme. Lo sport è lo stesso in tutto il mondo, è lo stesso per tutti. Se a qualcuno non sta bene, ne stia lontano”, le sue parole.
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