“Luciano Gaucci prese in mano la situazione facendo anche qualche battuta nei confronti di Michele Fini, che poi segnò un eurogol nella gara d’andata. A fine partita il Presidente disse che se non fosse entrato negli spogliatoi, probabilmente Fini quel gol non lo avrebbe mai fatto. La sera prima del match di ritorno, silenzio in albergo. Al mattino la tensione che non passava mai. In tanti non pranzarono per il mal di stomaco, in campo ragionammo da squadra. Allo stadio ci attendevano 15mila persone per festeggiare la promozione”. Piccoli aneddoti raccontati tempo fa da Michele Zeoli, ai nostri microfoni, ripensando a quanto successe nel 2002.
Il Catania realizzò l’impresa di vincere gli spareggi promozione volando in Serie B. Decisive la vittoria di misura maturata all’andata ed il pareggio a reti inviolate del confronto di ritorno a Taranto. Pagine di storia indelebili, legate a quello che ad oggi rappresenta l’ultimo playoff vinto dal Catania. Sembrava ieri, ed invece di anni ne sono trascorsi ben ventidue. Zeoli era uno di quei “combattenti” rossazzurri in campo. Tecnicamente, forse, non eccelso ma con un cuore grande così. Con la stessa passione che lo anima tuttora nelle vesti di allenatore del Catania.
Chi meglio di lui può provare a motivare un gruppo che, dopo la salvezza in extremis ottenuta in campionato, disputerà i playoff grazie alla storica conquista della Coppa Italia che, da regolamento, consente agli etnei di giocarsi le loro carte sognando la Serie B. Nessuna illusione, lo ribadiamo. E’ necessario guardare avanti partita dopo partita, vedendo cammin facendo cosa potrà accadere. Zeoli è il primo a non mollare, pretendendo il massimo da ogni singolo componente della rosa.
Sappiamo i limiti emersi in campionato ma anche le risposte fornite nelle cosiddette gare da dentro o fuori. Non sappiamo quanto durerà l’avventura del Catania ai playoff. Tuttavia sognare non costa nulla, il profumo d’impresa di 22 anni fa è ancora vivo nella mente di Zeoli e dei tifosi. Ti chiami Catania e, a prescindere dalle note vicissitudini stagionali, fino a quando c’è un pallone che rotola in campo, chi indossa la maglia rossazzurra non può lesinare sforzi. Soltanto dopo si tireranno le somme. La stagione non è ancora finita.
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