LA SICILIA: “Delusione Catania, il club volta pagina”

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foto Catania FC

“Si chiude una stagione ad alta tensione, caratterizzata da errori in quantità industriale e da un esborso di denaro esagerato per la categoria. Pelligra – o meglio i suoi uomini – hanno tentato di tutto pur di rimettersi in carreggiata. Tre allenatori cambiati, tredici giocatori arrivati a gennaio, altrettanti congedati. Con una rivoluzione del genere era chiaro che la squadra non potesse carburare improvvisamente”, riporta La Sicilia.

“Un errore scegliere Tabbiani e consegnargli la patente di tecnico di un gruppo favorito per il salto in B: sarebbe stato più indicato sbandierare una programmazione pluriennale che potesse andare di pari passo con la maturazione del tecnico (Catania avrebbe pazientato a lungo?)”, si legge. “Lucarelli sembrava il ‘salvatore della patria’, conosceva ambiente e giocatori, ne ha presi a metà cammino alcuni che apprezzava e aveva già allenato. I risultati non sono arrivati e, allora, il buon Cristiano ha cominciato ad alternare moduli e calciatori alla ricerca di una soluzione, mai arrivata se non in modo episodico”, evidenzia il quotidiano. “Tanti infortunati, tanti giocatori che non erano da Catania e che sono andati via. Anche se uno come Rocca, per esempio, avrebbe potuto fare comodo alla causa”.

E poi Zeoli, che ha fatto il possibile lavorando sulla testa dei giocatori, tentando di ricostruire ambiente, spogliatoio, rapporto con i tifosi. Ha vinto la Coppa Italia, evitato i playout, sfiorato la semifinale dei playoff”. Il Catania “si è fidato di un attaccante bravissimo ma ormai avanti negli anni come Di Carmine che ad un certo punto ha finito il carburante. Si è fidato del nome e del carisma di Sturaro che dicono abbia fatto un gran lavoro nello spogliatoio, ma in campo è andato poco e ha più discusso con gli arbitri che corso”. Tello, invece, “è stato un oggetto misterioso per metà stagione, nei playoff ha fatto qualcosina. Un paio di partite all’altezza delle aspettative non coprono i vuoti lasciati, per infortunio o per prestazioni non certo memorabili durante la stagione regolare”.

Adesso bisogna guardare avanti. “Tenendo conto che a volte i grandi nomi in Serie C non spingono le squadre verso primati o successi. Serva da lezione a tutti. Specie a chi comanda la baracca e spende soldi che avrebbe potuto benissimo risparmiarsi”. Per poi aggiungere: “Il successo in Coppa è un arcobaleno che ha illuminato il cielo grigio di una Catania calcistica che ha messo in bacheca il primo trofeo della propria storia recente”.

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