“La squadra di Zeoli è considerata l’incognita dei quarti di finale per l’approdo in B e questo ruolo sta bene a quasi tutti. Stasera sarà un match difficile, chi può negarlo, ma l’Avellino deve superare uno stop forzato di tre settimane trascorse senza gare ufficiali. Dovrà superare l’impatto con una realtà, quella dei 20mila del Massimino, che in C nessuno può permettersi”, come sottolineato dal Direttore Tecnico biancoverde Giorgio Perinetti.
Questo Catania “che oggi lotta per la B è forse la squadra più squinternata e meno brillante degli ultimi anni. Ma è arrivata qui, ha vinto la Coppa, ha ribaltato previsioni catastrofiche. Per dirla alla Pelligra: «Siamo in lotta, crediamoci»“. L’Avellino “ha un centrocampo che funziona con estrema regolarità, in difesa si fa rispettare, sulle fasce avanza rapidamente saltando l’uomo”, ha chiuso la stagione regolare al secondo posto “vincendo a più non posso”, scrive La Sicilia.
Il Catania è già condannato? Quella rossazzurra è la formazione peggio classificata, “in campionato ha perso 17 volte, ha cambiato tre allenatori. Tutti vorrebbero incontrarla? Poi fanno i conti con uno stadio da Champions, laddove le gambe tremano a tutti, arbitri compresi, e la storia può anche cambiare”, si legge. “La resistenza a oltranza dell’altro giorno contro l’Atalanta U23 è stata una scelta tattica rischiosa ma alla fine il Catania è passato oltre. Oggi l’atteggiamento deve esere diverso: una gara di spinta, ma con criterio, una sfida tutta all’attacco ma senza far penare la fase di non possesso. Toccherà al gruppo, più che mai, avviare una collaborazione tra reparti”, riporta il quotidiano.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***