Ad Avellino non ci saranno catanesi residenti in Sicilia, ma “la città, com’era accaduto in occasione degli spareggi affrontati negli anni passati, vive totalmente per queste partite”, riporta il quotidiano La Sicilia. In qualche modo “la squadra ha cancellato lo spettro dei playout, ha vinto la Coppa, ha superato il primo turno della fase nazionale per approdare in B. Catania ci crede, il mantra ‘Melior de cinere surgo’ è valido anche per lo sport. L’iscrizione sulla Porta Ferdinandea che riassume una parte importante della vita storica cittadina è anche uno slogan di una tradizione sportiva che mille volte è caduta in basso, in altrettante occasioni si è ridestata più solida di prima”, si legge.
“Il Catania che sembrava rischiare la D, adesso lotta per la B. Sembra impossibile, ma nel racconto di una stagione calcistica mai dare risultati per certi. Il maestro Boskov avrebbe coniato frasi iconiche in questo caso come ‘partita finisce quando arbitro fischia’. Ecco, la partita non è ancora finita. E i tifosi attendono fiduciosi. Tocca alla squadra non deludere”. Aggiungendo: “Il fatto di sudare la maglia è un ‘comandamento’ calcistico non scritto che il pubblico esige. Non solo a Catania. E quando i calciatori rispettano questa regola, scatta l’apprezzamento. In questo scatta anche la speranza di vedere il Catania lottare per arrivare in una semifinale insperata. Ma possibile”.
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