A MENTE FREDDA – Fuori dai playoff con l’onore delle armi. Game over, ma è già tempo di futuro

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foto Catania FC

Il popolo rossazzurro sognava l’approdo in semifinale. Era difficile, non impossibile. Il campo ha dimostrato che davvero il Catania poteva farcela. Ed è stato ad un passo dall’alimentare il sogno. Etnei condannati a pochi minuti dal 90’ dal gol di D’Ausilio che, sfruttando un rimpallo, ha beffato la difesa catanese regalando una soffertissima qualificazione all’Avellino. Il Catania, comunque, saluta i playoff con l’onore delle armi. Gli irpini hanno faticato al cospetto di un Catania che ha tanto da rammaricarsi per non essere riuscito a portare a casa un risultato che, tutto sommato, avrebbe anche meritato per l’impegno profuso e la capacità di sopperire alle difficoltà con tanto cuore e spirito di sacrificio collettivo.

Armi che, purtroppo, sono venute spesso a mancare nel corso della stagione. Alternando prestazioni di rilievo a prove imbarazzanti e opache, in special modo sul piano dell’atteggiamento. In un contesto caotico, caratterizzato da svariati errori di valutazione, continui cambi di allenatori ed una squadra rifondata due volte (in estate e nella sessione invernale del calciomercato), Zeoli si è assunto una responsabilità forte, accettando un incarico piuttosto delicato perchè spinto dall’amore per i colori rossazzurri.

Gli ultimi mesi di lavoro hanno prodotto un cambio di mentalità, trasferendo alla squadra il senso di appartenenza, l’orgoglio, il significato che racchiude vestire la maglia del Catania. Vari elementi del gruppo lo hanno compreso nel rush finale, quando l’Elefante si giocava le ultime possibilità per dare un senso ad una stagione balorda che, comunque, ha regalato ai tifosi la vittoria della prima Coppa Italia della storia, sperando in qualcosa che fino a poco tempo fa sembrava impossibile. Alla fine si può ben dire che il Catania è uscito dai playoff a testa alta, cedendo all’Avellino solo in considerazione del fatto che gli avversari fossero “testa di serie”.

Gli oltre 20 punti di distacco tra le due compagini in campionato non si sono visti in questi spareggi. Il Catania, anzi, ha messo paura all’Avellino che temeva seriamente di vanificare il secondo posto ottenuto nel girone C. Si riparte da qui, dalla generosità di una squadra che, al netto delle lacune, ha comunque lottato in questi playoff come la città chiedeva. Dagli equilibri che Zeoli ed il suo staff sono riusciti a trovare, purtroppo in ritardo. Dagli errori ammessi dalla società stessa, chiamata a farne tesoro. Impegnandosi a dotare il club di una struttura societaria più capillare ed efficiente, al di là della forza economica di una proprietà che non ha lesinato sforzi e continuerà a farlo. Game over, ma è già tempo di futuro.    

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