Riportiamo una serie di riflessioni del giornalista Orazio Provini, ospite di ‘Big Chance’, trasmissione a cura della redazione di Chancebet News:
“Più volte il Catania in questa stagione è tornato e poi se n’è andato, qualche volta si è riperso. Aspettiamo la trasferta in Puglia prima di poter dire che la svolta è arrivata. Il Catania psicologicamente sta bene, speriamo che a Francavilla Fontana si presenti all’80% di come ha giocato col Padova. La partita di Coppa ha dimostrato che probabilmente il peggio ormai è alle spalle, quindi dovremmo essere fiduciosi perchè l’inizio era stato devastante dopo il gol del Padova. Il Catania ha fatto quello che non era mai riuscito a fare prima, rimontando, ribaltando, restando umile, lucido, aggressivo e anche bello in certe fasi, vincendo la Coppa con merito e lasciando aperta la porta della speranza nel momento più serio e complicato della stagione. Vedremo, poi, se andrà tutto bene in chiave salvezza e cosa regaleranno i playoff alla squadra, affrontandoli senza assilli, senza obbligo, senza tensioni.
“A mente serena faccio una piccolissima polemica dopo la bella serata di Coppa. Non mi risulta che non siano stati invitati i bambini di Padova. L’informazione quando va data deve essere corretta. Il Catania, parlando col sindaco di Padova, aveva proposto l’idea di far venire una rappresentanza di bambini padovani, magari non 1.500. E’ stato un problema credo organizzativo ad avere impedito questa possibilità”.
“Apprezzo molto il lavoro di Zeoli che conosco bene. So chi è dal punto di vista temperamentale, da calciatore dava tutto e di più, e quando dai tutto sopperisci alle carenze tecniche. Piano piano è riuscito a dare un ordine a questa squadra, con progressi lenti ma che ci sono, fisicamente e mentalmente. E’ come se è scattato qualcosa che ha liberato la squadra contro il Padova. Il calcio è imprevedibile, la forza psicologica ti fa correre di più, non ti fa sentire la stanchezza. Questa squadra non è scadente. Lo stesso Costantino si era perso strada facendo, sbagliando anche gol semplici. Probabilmente ha risentito della pressione, delle critiche, ma io inizialmente dissi che mi piacevano i movimenti di questo calciatore. Inoltre ho visto un Chiricò felice nel post gara, entrando bene in campo. Vuol dire che sentiva la partita”.
“Abbiamo parlato poco di Vanzetto, il vice di Zeoli. Giocò a Catania prima di Zeoli, in C1 negli anni ’90. Non era anche lui un fuoriclasse, ma dava tutto in campo, lo ricordo come un generoso. Credo che il binomio Zeoli-Vanzetto funzioni, sono due personaggi di temperamento che sanno prendere la squadra a prescindere dalle idee tattiche. Perchè hanno vissuto la maglia, sanno cosa significhi far parte dell’organico del Catania. Mi ricordano un pò il binomio Pellegrino-Graziani. Pellegrino aveva già vinto a Catania da giocatore, Graziani è un passionale”,
“Al di là che possa piacere o meno, Grella è una persona intelligente. Se occupi un ruolo così delicato e importante, devi esserlo. Perché altrimenti non duri. Grella è uno che riflette molto prima di parlare, almeno in pubblico. La stagione non è finita, nel caso i sassolini si tolgono a fine stagione. Tutto sommato, a parte qualche cattiveria, alla fine la città non lo ha criticato in maniera eccessiva anche se ci si aspettava qualcosa di diverso. E poi Grella ha fatto una cosa che di solito i dirigenti non fanno così spesso, cioè ammettere i propri errori. E anche più volte. Questo è un segnale di intelligenza”.
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