Le riflessioni di Angelo Patanè ai microfoni di Telecolor dopo la sconfitta di Potenza contro il Sorrento ed in vista del prossimo decisivo confronto con il Benevento al “Massimino”:
“L’anarchia è il tema conduttore di questa stagione del Catania. Settimana scorsa veniva veicolato l’audio di Zeoli, venendone fuori un rapporto di anarchia e una decisione che appartiene alle scelleratezze di una società professionistica di calcio, consentendo cioè a tutti quanti di raccogliere le scuse pubbliche di un allenatore che in un audio-messaggio confidenziale dichiara apertamente di sentirsi solo, un manichino all’interno dello spogliatoio. Per un fatto remoto e conosciuto alla dirigenza, avere comunque permesso che le scuse di un allenatore giungessero attraverso il canale ufficiale della società è un vantaggio incredibile che hai dato a una squadra di anarchici, che ti ha immediatamente ricambiato con una prestazione come quella di Potenza. Hai preteso le scuse ufficiali dell’allenatore che nell’audio-messaggio aveva coinvolto le vicende umane dei giocatori. Non hai all’epoca preso provvedimenti contro un giocatore che in altri momenti e con un’altra società avrebbe avuto una sanzione disciplinare rigorosissima, confidando in una reazione di squadra che non si è verificata”.
“Poi hai riempito di carote la squadra, bastonando invece l’allenatore, però di fronte alla ennesima disfatta umana e tecnica hai adottato a 90′ dalla fine del campionato, per la prima volta nell’arco di questa stagione, un ritiro punitivo che parte il martedì e finisce il sabato. Il bastone severo lo usi adesso, ma avresti dovuto esonerare Zeoli nel momento in cui successero i fatti di Turris-Catania, altrimenti difenderlo e dire che i fatti fossero stati risolti nel contesto societario, compattando la situazione. Invece Zeoli è stato esposto a scuse pubbliche non necessarie, responsabilizzando una squadra di irresponsabili”.
“Cammin facendo ci siamo accorti della gravità delle cose. E’ assurdo che questo gruppo di giocatori abbia fatto finta di niente e chi li avrebbe dovuti dirigere in termini generali solo oggi si sia reso conto del disastro che può accadere in questa partita. In campo va la squadra. E’ assurdo che nessuno abbia compreso il pantano dove si stava andando a finire, per poi andare ad affrontare a Potenza un Sorrento che aveva praticamente consegnato le chiavi dello stadio e della partita al Catania”.
“Non ci saranno sconti sabato. Conosco la professionalità e capacità di Auteri. Il Benevento non starà a guardare l’esito della partita di Avellino. L’errore peggiore del Catania sarebbe quello di pensare che possa bastare il pareggio, guardando poi agli altri risultati. Bisogna giocare per vincere, come farà giustamente anche il Benevento. La speranza è che la prestazione del Catania sia da incorniciare, ed è quello che mi aspetto anche perché, nel caso in cui si giochino i playout e non riesci a risollevarti, tutti i calciatori perdono i contratti. Se il Catania perde questa partita può saltare il banco, perchè sotto la lente d’ingrandimento ci sono tutti, Pelligra non è un fesso”.
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