Nel corso della trasmissione ‘Preview’, su Telecolor, il giornalista de ‘La Sicilia’ e ‘La Gazzetta dello Sport’ Giovanni Finocchiaro commenta la situazione in casa rossazzurra dopo l’episodio legato alla diffusione di un audio non autorizzato da Michele Zeoli. Ecco quanto evidenziato:
“Le scuse di Zeoli ci stanno pure, ma mi aspettavo anche le scuse di qualche giocatore o di tutta la squadra. Un allenatore che dice di essere lasciato solo manda un messaggio ad un amico per sfogarsi parlando comunque di cose che sapevamo, la lite con Chiricò, la sostituzione contestata, il rapporto un po’ difficile nello spogliatoio. Del resto in una squadra che perde 16 partite lo spogliatoio non lo puoi gestire con rose e fiori. Non mi stupisce più di tanto la confidenza, che poi così eclatante non è, all’interlocutore. Fatti del genere accadono dappertutto, si litiga. Ricordo che quando seguiamo le conferenze di Mihajlovic, al termine delle stesse a volte si sentivano delle urla, immaginando che con una mano Mihajlovic appendesse al muro qualche giocatore ribelle che andava fuori dal seminato. Nello spogliatoio i momenti di tensione e i dialoghi a voce alta ci stanno. Purtroppo il chiacchiericcio è stato amplificato sulla parte non sana dei social”.
“Io conosco Zeoli dal 1992, quando giocava a Giarre, poi ho seguito la sua carriera vincendo anche un campionato a Catania. E’ una persona onesta e vera, ha dimostrato l’attaccamento dell’uomo e dell’allenatore alla maglia, al progetto, alla squadra. Se serviva una dimostrazione in più, eccola. L’aspetto negativo è che, guarda caso, viene diffuso questo audio con l’avvicinarsi di una partita importante. L’episodio, tra l’altro, risale alla partita con la Turris. Chiamiamole coincidenze…”.
“Se questo episodio può servire a responsabilizzare una volta di più la squadra chiamandola a fare il proprio dovere, ben venga. Anche perché non ci spieghiamo perché il Catania vinca la Coppa Italia e perda 16 volte in campionato. Evidentemente se si compattano e si concentrano un attimo senza perdere di vista il campo, disputando una partita come si deve, i valori se guardiamo le carriere dei calciatori ci sono. Poi il giocatore deve anche compattarsi col gruppo e dimostrare il proprio valore sul piano umano e motivazionale. Potenzialmente la squadra ha la forza per vincere. A Potenza mancherà Peralta, però non mi aspetto grandi rivoluzioni tattiche avendo trovato dei punti di riferimento con le due punte che là davanti possono creare delle situazioni importanti”.
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