Bisogna tornare su un punto già trattato nelle scorse settimane per poter analizzare quanto visto a Potenza contro il Sorrento: la necessità di affrontare qualsiasi avversario disponendo di un attacco formato da due attaccanti di stazza che creino spazi e supportino gli esterni giocando di sponda. Chiaramente non si riduce a questo aspetto tattico l’analisi dell’ennesima disfatta stagionale del Catania, ma nello sviluppo del gioco rossazzurro l’ultimo match ha fatto rimpiangere questo tipo di scelta. Senza contare il peso delle assenze che si registrano in mezzo al campo, dove al momento manca il giusto assortimento dal punto di vista delle caratteristiche degli interpreti.
Trattandosi di un focus tattico, questi sono i primi punti chiave, gli spunti principali. A questi si associa la grande fatica della squadra a giocare per via esterne, dove di fatto alcuni equilibri sono stati snaturati a causa delle assenze di Bouah e Rapisarda a destra. Per l’ultimo atto della regular season mancherà Marsura, espulso nel finale per un’ingenuità. Furlan non ha iniziato il match per un problema fisico. Si sommano le assenze, ma si attende anche qualche recupero.
Zeoli mischia le carte e sa di giocarsi tutto negli ultimi 90 minuti contro il Benevento. Non vincere obbligherebbe il Catania a guardare ciò che accade sugli altri campi, per evitare la bagarre dei playout. Sprofondare in quelle sabbie mobili disperderebbe inoltre il diritto guadagnato tramite la coppa di giocarsi gli spareggi promozione, anche se ad oggi pensare di poter essere competitivi in tal senso è una chimera.
Difesa come il burro in più di una occasione, anche qui appare assai evidente come giocare a 4 dietro abbia dato in altre circostanze maggiore copertura e sicurezza. Coperta corta e ricerca di equilibrio per l’ultimo atto.
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