In sala stampa l’allenatore del Messina Giacomo Modica analizza il risultato di 1-0 maturato allo stadio “Angelo Massimino” contro il Catania:
“L’arbitro? Con estrema sincerità la direzione arbitrale non mi è piaciuta. A fine primo tempo abbiamo visto l’episodio del rigore con l’iPad. Io sono di parte, ma secondo me non c’era e ne abbiamo avuti anche di più clamorosi mai dati. Da un anno non ci vengono fischiati rigori. Inoltre nei minuti finali non ci è stato consentito di battere un calcio d’angolo, che c’era. Magari non avremmo fatto niente e finiva la partita”.
“Purtroppo siamo incappati in una stagione particolare. Non voglio togliere meriti o demeriti a nessuno, il Catania ha fatto la sua partita, ha vinto ma io devo elogiare i miei per la grandissima prestazione fatta esprimendo un ottimo calcio. Andiamo avanti, affrontando con grande intelligenza e con il piglio giusto le prossime due partite, con la consapevolezza che i ragazzi hanno dimostrato di essere una grande squadra. Sono dispiaciuto oltremodo per i tifosi del Messina che non sono potuti venire a Catania ma li abbraccio idealmente perchè erano in tanti collegati e spero che abbiano apprezzato la prestazione”.
“Abbiamo creato, costruito, giocato, ci abbiamo provato e non siamo stati fortunati. Quando perdi non trovi giustificazioni. Abbiamo trovato anche una muraglia, qualcuno che non ha creduto di attaccare il primo palo per cercare di finalizzare quanto creato e costruito. Questi sono demeriti nostri, spesso non crediamo a quello che succede là dentro, dobbiamo essere più bravi a capire che quella palla la devo attaccare per fare gol. Sappiamo anche di avere fatto qualcosa d’importante perchè la squadra è viva, presente, ha giocato contro una signora squadra individualmente e davanti ad una bellissima cornice di pubblico. Ma è difficile pensare che una squadra che gioca un calcio così propositivo ed arriva in estrema facilità in area non riesce a prendere un rigore. In questo caso subendolo con un mischione che non finiva mai e un tocco di spalla. Sono sviste, dobbiamo accettarle”.
“Alleno un gruppo fantastico, vado al campo e mi diverto con loro. Il mio è un lavoro ma anche grande passione e dedizione. Quando la squadra viene a Catania davanti a 20mila persone e tanta gente che ha fatto anche l’interregionale giocando senza timore reverenziale è una grande soddisfazione. Abbiamo fatto crescere qualche ragazzo che fino all’anno scorso era sconosciuto, questa per un allenatore è la soddisfazione più bella”.
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