Pazzo Catania. Dopo la prova incolore di Francavilla Fontana, i rossazzurri superano il Messina al Massimino sfoderando una prova non entusiasmante ma sicuramente intensa, decisa dal gol su rigore di Samuel Di Carmine.
Una partita difficile in cui le due squadre non si sono risparmiate. C’era la voglia reciproca di superarsi, alla fine l’ha spuntata la compagine etnea, spinta da quasi 20mila persone sugli spalti. C’era un solo risultato a disposizione per la squadra allenata da Michele Zeoli, non prendere i tre punti ieri sarebbe stato un suicidio sportivo clamoroso.
A due giornate dal termine, servono ancora i punti decisivi per poter definire archiviata la pratica salvezza (anche se determinati incastri con i risultati di altre partite potrebbero risolvere tutto in anticipo), senza passare dai playout. Sorrento e Benevento sono gli ultimi avversari della stagione regolare, poi playoff o playout.
Si è saputo anche soffrire e gettare il cuore oltre l’ostacolo pure quando i “soliti” infortuni di un’annata martoriata potevano compromettere e non poco l’esito della contesa. Le note stonate della serata, infatti, sono gli infortuni di Zammarini, prima dell’inizio del match (in questo caso non ci sarebbe comunque da preoccuparsi) e di Peralta poi. Le sue lacrime al momento del cambio sono emblematiche. E parliamo di uno dei migliori di questa parte finale di stagione. A lui gli auguri di pronta guarigione.
Intanto proprio in mezzo al campo è il momento di risolvere alcune criticità. Sturaro sarà pronto per le prossime partite? E Tello? Giocherà ancora in maglia rossazzurra prima di fine campionato? Domande che lasciano in eredità qualche perplessità. Intanto è il momento di giocare col coltello fra i denti senza pensare troppo a indisponibili e sventure capitate in questi mesi. Di rigore, di fortuna o in pieno merito, contano gli ultimi punti.
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