“Un segnale durato 15 minuti: assoluto silenzio e striscioni ritirati. Poi i 20mila del Massimino hanno spinto come non mai”, riporta La Sicilia. “Più il tifoso impreca e dice che mai andrà al Massimino, più invece si presenta ai tornelli. Questione di DNA perchè per tanti, quella matricola, la 11700, resta scolpita tra cuore e testa. Nei ricordi”, si legge.
La voce dagli spalti “si alza quando la squadra guadagna il campo per il riscaldamento. Solo un saluto, quando comincia la gara nessun coro, nessun incitamento tradizionale. C’è l’attesa che qualcosa possa cambiare le sorti di questo campionato. E, allora, le due curve ci sono. Ci sono sempre state, ma scelgono la protesta del silenzio per 15 minuti. Poi, come d’incanto, tirano fuori sciarpe, vessilli e bandiere: «Vogliamo solo vincere», urlano a curve unificate i due settori”. Piovono fischi a mai finire “quando i giocatori del Messina accennano una corsa verso il settore ospiti vuoto”. L’incitamento con il passare dei minuti sale e, al gol di Di Carmine, “il boato si avverte dall’Etna fino a Marzamemi”.
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