Riportiamo un estratto dell’intervento dell’avvocato Lorenzo Pucci, tifoso ed opinionista, successivamente alla sconfitta del Catania maturata a Francavilla Fontana ed in vista del confronto casalingo con il Messina, ai microfoni della trasmissione ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, su Globus Television:
“Il Catania ha riportato molte delle 16 sconfitte in campionato col minimo scarto. La squadra quest’anno ha il primato dei paradossi, perché è anche il Catania che batte il Padova, tra le migliori compagini di C per numero di gol subiti e seconda classificata nel proprio girone perdendo solo tre volte. Questo Catania ha battuto inoltre formazioni come Rimini, Pescara, Picerno, Juve Stabia. Ci sono evidenti limiti caratteriali. L’alibi fisico è venuto meno perchè nella finale di ritorno di Coppa hanno corso e giocato per ben 120 minuti evidenziando ottime trame di gioco e recuperando ben due svantaggi, segnando quattro gol”.
“Le doti tecniche non mancano, ma è evidente che questi non sono giocatori tagliati per la categoria, non hanno quella vis pugnandi propria di coloro i quali devono giocare con la maglia del Catania. E’ venuto meno anche l’alibi della pressione. Adesso i rossazzurri sono con le spalle al muro e sono attesi da tre partite una più dura dell’altra. A cominciare dall’impegno col Messina, squadra che godrebbe di uno smacco al Catania e gode di una posizione privilegiata in classifica con 5 punti di vantaggio rispetto agli etnei. Potrebbe anche accedere ai playoff ma, soprattutto, il Messina ha la voglia di mettere ulteriormente in difficoltà il Catania, lo sgambetto sarebbe a loro molto gradito a prescindere dalla classifica. Il Sorrento ambisce alla zona playoff ed il Benevento punta al secondo posto”.
“A centrocampo è andato via un giocatore come Rocca, che sta facendo la sua gran figura ad Avellino. Cedendo anche Zanellato, Rizzo e Ladinetti, in questo reparto sono arrivati Tello, Sturaro, Welbeck e Ndoj; dei nuovi acquisti, solo Welbeck gioca in modo continuativo che peraltro è uno che fa legna. Qual è stato l’aspetto migliorativo del mercato di gennaio? Il Catania è arbitro del proprio destino e lo stesso Zeoli nelle sue parole talvolta sembra colui che è chiamato al capezzale di un malato al quale non sa ancora somministrare la cura. Questo è preoccupante. Ma la cura devono trovarla da sè i giocatori! 14mila abbonati ce li ha una media squadra di A. Stiamo mettendo sul lastrico le aspettative di migliaia e migliaia di tifosi. Cosa chiedere di più a questa città?“.
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