Ormai sembra quasi scontato parlare di un Catania che proprio non riesce a trovare continuità nei risultati e nelle prestazioni. Per l’ennesima volta – siamo davvero stanchi a ripeterlo – la svolta non arriva in casa rossazzurra. Neanche dopo la conquista della Coppa Italia Serie C. La vittoria del trofeo aveva generato entusiasmo in tutto l’ambiente, si pensava che potesse rappresentare il trampolino perfetto per affrontare la gara di Francavilla Fontana con fiducia, autostima e voglia di imporsi con autorità.
Nessuno slancio emotivo, invece. Solito copione di un Catania che nei primi 25-30 minuti ha sofferto molto il ritmo, l’intensità e l’aggressività sui portatori di palla della Virtus. Lo staff tecnico aveva immaginato una partenza sprint dei padroni di casa, più freschi nelle gambe rispetto alla squadra di Zeoli reduce dalle fatiche di Coppa e la disputa di ben 120 minuti. Nel quarto d’ora finale del primo tempo il Catania era riuscito ad alleggerire un po’ la pressione del Francavilla dopo avere saputo soffrire malgrado la difficoltà.
Nella ripresa il Catania ha pagato l’immancabile disattenzione difensiva (bravo Artistico ma retroguardia assolutamente colpevole subendo il gol a difesa schierata), per poi provare una timida reazione senza la necessaria cattiveria sotto porta e con poca lucidità. Tanta, troppa confusione. Neanche gli ingressi di Chiricò e Chiarella hanno “acceso” il Catania negli ultimi metri. Cianci non era al 100% e non ha inciso, l’eventuale inserimento di Peralta avrebbe forse garantito maggiore creatività ed efficacia nell’ultimo passaggio ma l’ex Foggia non stava bene e Zeoli ha preferito non metterlo dentro.
Nel finale cross a profusione e tentativi di sfondamento puntualmente falliti con la difesa pugliese che ha fatto buona guardia, guidata dall’ex rossazzurro Monteagudo. Gara con poche vere occasioni per andare a segno. Il Francavilla, gol a parte, ci ha provato in un paio di circostanze, specialmente in occasione del palo colpito da Artistico nelle battute iniziali. Il Catania, invece, non ha praticamente mai impensierito Branduani con Costantino e Di Carmine finiti a ‘Chi l’ha visto?’.
Da un Catania che, vincendo, avrebbe quasi del tutto archiviato la pratica salvezza ci si aspettava ben altra prestazione. Anche un punto poteva muovere la classifica, ma gli etnei sono stati troppo rinunciatari nell’arco dei 90’ complicandosi la vita da soli. Adesso, in vista dell’impegno casalingo col Messina, non può che esserci un solo risultato a disposizione per il Catania: la vittoria. Perché il rischio playout è concreto e non incamerare i tre punti domenica inguaierebbe una volta di più i rossazzurri.
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