80 minuti abbondanti di nulla per il Catania, sceso in campo a Potenza con un atteggiamento passivo come spesso dimostrato in trasferta nel corso di questa stagione da incubo. Bastava vincere contro un avversario che non aveva il pieno di motivazioni ma sceso in campo dignitosamente, senza concedere sconti, con la timida speranza di poter centrare un piazzamento in zona playoff.
Era auspicabile riscontrare un Catania molto più affamato per scongiurare il rischio playout. In uno stadio semivuoto, di fronte ad un Sorrento che non ha giocato la partita della vita, sarebbe stato doveroso assistere ad una prova di ben altro spessore e tenore da parte dei rossazzurri. Invece questo Catania, che ha sempre faticato a trovare continuità, sa bene come complicarsi la vita. La squadra di Zeoli crolla di fronte alle prime difficoltà, si smarrisce in un attimo ma poi non ti spieghi come, all’improvviso, in occasioni come la finale di Coppa Italia, il derby col Messina, il confronto interno con la Juve Stabia cambi atteggiamento e approccio.
Quando decide di compattarsi non a chiacchiere ma con i fatti, il Catania riesce a creare i presupposti per impensierire gli avversari. Se prevale l’Io sul Noi, staccando la spina per l’intera durata dell’incontro o quasi, allora la figuraccia è dietro l’angolo. E’ un Catania capace di tutto ed il contrario di tutto, di vincere e perdere con chiunque. Domenica ha giochicchiato sin dalle battute iniziali, convinto che forse sarebbe bastato il minimo sforzo per archiviare la pratica Sorrento. L’Elefante ha peccato di presunzione, di immaturità. Ma soprattutto ha mancato di rispetto ai tifosi, stanchi di ingoiare bocconi amari e che hanno sempre riempito il “Massimino” anche in una stagione balorda come questa.
Adesso non resta che leccarsi le ferite e rialzare la testa, sapendo che all’orizzonte c’è l’ultima gara della regular season. Vincere eviterebbe di effettuare svariati calcoli per evitare l’inferno dei playout e studiare le possibili combinazioni in virtù dei risultati che matureranno sugli altri campi sabato. Se il Catania deciderà di attaccare la spina, nutre speranze di riuscire a spuntarla in qualche modo. Altrimenti sarà tutto facile per il Benevento, con le drammatiche conseguenze sportive del caso. Ma si avverte la necessità di tirare fuori gli attributi al cospetto di una squadra forte, attrezzata per il salto di categoria e desiderosa di vincere per provare a centrare ancora il secondo posto in graduatoria.
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