Stagione partita con ambizioni importante per il Potenza, invece i lucani devono fare i conti con una realtà che li vede quattordicesimi in classifica, appena due posizioni sopra la zona playout. Problemi evidenti lungo il percorso, non a caso i rossoblu hanno cambiato finora ben quattro allenatori. Le ultime 11 partite sono state dirette da Marco Marchionni – ex calciatore tra le altre di Empoli, Parma, Fiorentina e Juventus che ha anche giocato in Nazionale ed in Champions League – ma perdura la situazione di difficoltà. 36 punti conquistati frutto di 9 vittorie, altrettanti pareggi e 12 sconfitte con 32 reti all’attivo e 36 al passivo. Dati leggermente migliori del Catania per quanto concerne il numero di gol fatti (30 i rossazzurri), mentre si fa preferire la difesa catanese con 28 reti subite.
Il Potenza, dunque, come detto ha provato ad affidarsi alla cura Marchionni nella speranza di trovare serenità, compattezza, equilibrio e continuità nei risultati. Dal 4-3-3 iniziale al modulo 3-5-2, poi il 3-4-1-2, i potentini hanno più volte cambiato pelle nel corso della stagione. Adesso con il tecnico ex Foggia e Novara sembra che la linea a tre rappresenti la base tattica su cui puntare con regolarità. In difesa il leader è certamente Sbraga, 32enne centrale abile ad impostare. Verrengia è un difensore classe 2003 scuola Roma di valore, utile anche a centrocampo per la sua duttilità.
A sinistra sta giocando spesso ultimamente Burgio, classe 2001 scuola Inter mancino puro. Può giostrare in diverse zone del campo: mezzala in un centrocampo a tre, esterno puro in una mediana a quattro, esterno alto o quinto. Profilo interessante come, in alternativa, Pace, cresciuto nello Spezia e svezzato nei dilettanti. A destra agisce solitamente Hadziosmanovic, nativo di Lecce ma con origini montenegrine, classico giocatore di categoria. A centrocampo l’uomo di spicco è Schiattarella, per geometrie ed esperienza (tante apparizioni in Serie B ma anche in A) è un elemento che farebbe comodo a numerose squadre. Steffè fa del movimento, del carattere e dell’aggressività le sue armi migliori, verticalizzando spesso l’azione. Candellori è un profilo molto valido che fa da collante tra centrocampo e attacco, mentre il 22enne Saporiti rappresenta un elemento in grado di ricoprire tutti i ruoli in mezzo al campo, giocando anche in posizione più avanzata sfruttando idee e fantasia.
In avanti il pericolo principale non può che essere Caturano, uno che i gol in questa categoria li ha sempre fatti e che la difesa del Catania dovrà marcare con particolare attenzione, senza trascurare il talento e l’estro di Rossetti e Di Grazia, la presenza in area del forte centravanti Asencio, abile tecnicamente e nel gioco aereo. Proprio Asencio è in forse per il match di Catania. In coppia con Caturano potrebbe agire il duttile classe 2002 Volpe, che nasce esterno d’attacco ma può fare la seconda punta e, nel corso della stagione, è stato impiegato anche come quinto di centrocampo. Giocatore da tenere d’occhio anche lui, con ancora ampi margini di miglioramento.
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