Luca Bargellini, attraverso un articolo redatto per il portale nazionale TuttoC.com, focalizza l’attenzione sulla scelta del Catania di cambiare guida tecnica:
“Terminato il mercato di gennaio, andando ad analizzare quanto fatto dal Catania, sinceramente il primo pensiero avuto è stato: “Non vorrei essere Cristiano Lucarelli”. Il motivo è facilmente intuibile. Avendo ereditato una squadra costruita per un altro allenatore (Luca Tabbiani nello specifico), il compito del tecnico toscano era già in partenza più complesso del solito. Se a questo si aggiunge una serie notevole di costosi innesti nei primi giorni del 2024, il tasso di difficoltà nel dare il via ad un nuovo percorso tecnico è aumentato in maniera decisamente esponenziale. Tante ambizioni nella testa e nel cuore, ma anche tante tensioni e tantissimi rischi. Che alla fine hanno avuto la meglio. Fino all’epilogo di ieri con l’interruzione del rapporto fra le parti dopo appena quattro mesi dalla firma su un pesante accordo triennale”.
Riportiamo altri estratti del pensiero di Bargellini: “Se è vero che l’ex Ternana ha avuto le sue responsabilità, anche solo nell’aver accettato una sfida complessa come questa a pochi giorni dall’addio al club umbro, è anche vero che le sfortune attuali dell’Elefantino non dipendono solo da lui. Di errori, infatti, ce ne sono stati anche da parte della dirigenza del club di Ross Pelligra. Come quello di non aver scelto un direttore sportivo per la seconda parte della stagione dopo l’addio a Laneri lo scorso 5 novembre. Oppure quello fatto in sede di mercato dove la troppa voglia di fare ha portato a snaturare una rosa che aveva chiaramente delle lacune, ma che poteva essere rinforzata con pochi innesti mirati. La scelta societaria, invece, ha portato ben undici volti nuovi al ‘Massimino’: alcuni dalle categorie superiori, altri oggettivamente funzioni e infine qualche elemento decisamente fuori forma e con atavici problemi d’infortuni”.
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