QUESTIONI TATTICHE – Applicare principi semplici e giocate che puntano alla finalizzazione

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foto Catania FC

Un profilo tattico più delineato e semplice da applicare per questo finale di stagione. Bisogna tornare alle cose semplici, all’applicazione di idee efficaci che devono poi trovare una giusta finalizzazione, grande problema di quest’anno. La formula del 4-3-3 potrebbe aiutare il Catania nel finale di stagione proprio in questo senso, fermo restando che occorre recuperare un po’ di brillantezza fisica e soprattutto fiducia dal punto di vista mentale.

Martedì arriva la prima finale – quella d’andata – a Padova per la Coppa Italia. Vincere, a questo punto, nel doppio confronto diventa un obiettivo. Con il campionato che ha preso una piega tristissima, la Coppa ha rappresentato sempre un’opportunità per mantenersi vivi e questo proposito ad oggi ha fruttato visto che, con la salvezza diretta alla mano nel girone C si potrà accedere ai playoff dagli ottavi.

Bisogna necessariamente ripartire dall’impiego dei migliori esterni difensivi disponibili, sia a destra che a sinistra le catene hanno bisogno di essere rifornite con costanza, così come in mezzo al campo bisogna trovare una quadra tecnico-tattica. Se da una parte Welbeck recupera molti palloni in interdizione, dall’altra in impostazione della manovra non riesce ad essere costante, per questo la cabina di regia potrebbe essere occupata da altri lasciando modo al centrocampista ex Catanzaro di essere più libero di muoversi in mezzo. In attacco, poi, si attende con ansia di poter impiegare Di Carmine. I suoi sostituti naturali non stanno brillando, probabilmente serve proprio il gol per sbloccare sia Costantino che Cianci. Sugli esterni offensivi invece, acciacchi a parte, con Chiricò e Cicerelli c’è qualità e quantità. Per finalizzare sono importanti gli inserimenti da centrocampo, ruolo questo interpretato magistralmente da Zammarini che potrà così mettere in campo il meglio del suo repertorio.

Cose semplici, sì. Ma soprattutto occorre che ognuno nel gruppo sappia fare ciò che meglio gli riesce, al meglio delle proprie possibilità, mettendosi a disposizione del gruppo. Soltanto così, facendo squadra, si può uscire fuori dal tunnel. Con onestà intellettuale, comunque, occorre dire che questo Catania è davvero troppo indietro, troppo spaventato per poter pensare ad epiloghi straordinari quest’anno. Vedremo se questi ragazzi saranno in qualche modo capaci di sorprendere.

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