Il giornalista catanese di Sky Sport Peppe Di Stefano è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Big Chance’, a cura di Chancebet News:
“Io amo Zeoli perchè sono catanese e so quello che ha vissuto lui. Ero a Taranto anni e anni fa. So cosa rappresenta per lui Catania. Se c’è un uomo, un allenatore, una persona che ha voglia di vincere questa sfida credo sia proprio Zeoli. Io nella ripresa di Catania-Potenza ho visto una squadra vogliosa, desiderosa, ma ancora è trascorso troppo poco tempo per capire se Zeoli inciderà. Sono certo, però, del suo legame con la piazza. Credo che se si è arrivati al terzo cambio in panchina siano sti commessi degli errori. E’ semplice addebitare delle colpe solo agli allenatori, credo sia una stagione un pò così. Ma continuo a dire che a volte la storia la si fa anche in queste stagioni. La gara col Rimini è stata speciale, chissà che non ce ne siano altre di speciali”.
“Se c’è un dirigente che se potesse cambiare l’ordine degli addendi di questa stagione lo farebbe, è sicuramente Grella. Tabbiani era una scelta andata male di Grella, e lui è stato il primo a metterci la faccia. Continua a mettermi la faccia provando a trovare una reazione nella squadra. Lui ha sempre detto che servono cinque anni per andare in Serie A. Tutti speriamo che si possa fare un percorso netto, ma nel calcio non è così semplice”.
“A Catania c’è grande delusione in questo momento, ma se tu la vivi da Milano posso garantire che 9 persone su 10 ti dicono che non sta andando bene ma non può andare sempre male perchè c’è una proprietà forte, una dirigenza con le idee chiare. Spesso da qui si vede in maniera un po’ più lucida la situazione. Se un giocatore come Sturaro si è accorto della bontà del progetto Catania, ha visto le linee guida e non possono essere messe in crisi da una stagione orribile, non possono rovinare il percorso, il cammino e l’identità di una società. Di questo ne sono pienamente e fortemente convinto”.
“Inzaghi? Io penso che bisogna vivere la realtà di oggi. E la realtà è Zeoli. E’ arrivato anche Vanzetto, legato alla maglia del Catania e che l’anno scorso ha fatto un gran campionato sulla panchina di una squadra piena di giovani. Poi non so quanto collaborerà e inciderà con Zeoli. Probabilmente questa stagione ha dato una chiara identità a quello che può essere magari il futuro allenatore del Catania. Servono le spalle molto larghe per allenare il Catania. Questa maglia pesa da calciatore ma anche quando alleni il Catania. Inzaghi non sarebbe mai una scommessa. Ha allenato in Serie A fino a poco tempo fa e credo avrà altre chance in A o B. Una delle idee alternative a Lucarelli era Maran, più o meno secondo me il Catania andrebbe su un allenatore strutturato ma queste al momento sono solo chiacchiere da bar”.
“I problemi del Catania ritengo siano altri, non la mancanza del centro sportivo e la mancanza di un DS. A volte la componente psicologica pesa più di un campionato, di un direttore sportivo e altro. Centro sportivo? Anche a livello burocratico credo sia complicato avere a volte dei permessi. Da quello che mi risulta circa nove mesi fa il Catania aveva identificato il terreno in una zona abbastanza nuova sulla quale poteva sorgere il nuovo centro sportivo, avevo visto più o meno anche le linee guida del progetto, sarebbe stata un’idea splendida. Nelle corde della società la volontà di dotarsi di un nuovo centro sportivo c’è, ti può portare negli anni anche dei numeri importanti. Resta anche l’asterisco legato a Torre del Grifo, che però credo sia difficile realizzazione soprattutto se le cifre rimassero quelle attuali”.
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