La prima sensazione che accompagna il day after della partita di andata della finale di Coppa Italia Serie C tra Padova e Catania è quella dell’amarezza per i fatti accaduti nell’intervallo della sfida all’Euganeo. Alcuni dei protagonisti degli scontri sono già stati fermati, altre indagini sono in corso anche tramite la visione delle immagini grazie a diversi video. Amarezza, ma anche rabbia, per aver macchiato una serata di sport importante che stava mettendo in vetrina il Catania e Catania città, anche oltre il risultato del campo. Lo ha fatto ugualmente restituendo però una cartolina distorta.
Le immagini viste in tv o, per chi c’era, allo stadio parlano chiaro: una parte dei presenti – e specifichiamo una parte – si è resa protagonista di fatti molto gravi e certamente per questi ci saranno delle conseguenze, inevitabile che sia così. Parlare di questi avvenimenti richiede modi e tempi diversi, un approfondimento culturale che analizzi la città. Episodi violenti negli stadi vanno condannati senza se e senza ma, non ci si può voltare dall’altra parte e far finta che non sia accaduto nulla. La speranza è che venga fatta chiarezza e che non si arrivi ad una generalizzazione su tutta la piazza.
Risulta difficile ricollegarsi al campo, ma anche questo dev’essere fatto. Il rettangolo di gioco ha detto che la vittoria del trofeo è ancora in bilico tra Padova e Catania, c’è speranza: il risultato di 2-1 può essere ribaltato dai rossazzurri nel match di ritorno che si disputerà al Massimino il prossimo 2 aprile. Una partita (come altre) dai due volti, in cui si è registrato un primo tempo da spettatori non paganti e una ripresa in crescita, con il contributo dei calciatori subentrati dalla panchina. Segna Monaco, giocatore che rappresenta un po’ l’essenza dell’interprete ideale sul campo dell’attuale momento del gruppo: carisma, mordente e coraggio possono trascinare la squadra nonostante le avversità. Di certo non è stato uno spettacolo calcisticamente edificante, la potenziale crescita è esponenziale, ma il percorso deve procedere in maniera meno frastagliata, con un cammino più lineare.
Si va incontro al finale di stagione, sarà complicato e intenso, tra campionato e coppa. Zeoli ha un compito non facile, dovrà anche far la conta degli indisponibili. La Catania civile spera di poter andare allo stadio a tifare i propri colori, si attendono infatti i provvedimenti del caso sui fatti di ieri.
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