In sede di rassegna stampa, c’è spazio tra le pagine de La Sicilia per commentare l’ufficialità dei cambi relativi allo staff tecnico del Catania. Michele Zeoli, Leonardo Vanzetto e Giovanni Petralia vengono definiti “tre partigiani rossazzurri”. Ieri, prima dell’allenamento pomeridiano, “hanno parlato con il gruppo. C’è poco da scherzare, poco da sbagliare dopo tutti gli errori commessi. E nessuno è esente. Bisogna far quadrato ed esorcizzare le paure emerse mano a mano che maturavano le 13 sconfitte in campionato: un numero fuori dalla norma, specie se si fa riferimento a una piazza come quella etnea reduce da una promozione trionfale e che ha avuto tutto il tempo per programmare. Invece… errori su errori”, si legge.
Si riparte “da coloro che hanno scritto pagine di storia recente sotto la bandiera del Catania matricola 11700. Vanzetto era tra i protagonisti del successo nel derby di Palermo, quello del 1993 con i gol di Palmisano e Cipriani. La gente non dimentica neanche l’inchino al pubblico quando l’anno scorso venne quasi a violare il Massimino durante la gestione di Giovanni Ferraro”, evidenzia il quotidiano. “Zeoli, inutile ribadirlo, ha lottato da calciatore e da allenatore ha accettato un incarico rischiosissimo. Non è questione di soldi, di contratti, di fiducia avuta dalla società. Qui è una questione di appartenenza, di cuore. Se il Catania soffre e ‘Zorro’ può dare una mano, la risposta è sempre una“.
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