“Con grande fatica ci si deve concentrare non su una partita di calcio come le altre. Turris-Catania è via via diventato uno spareggio, ma di quello serio, per evitare la zona playout”, riporta La Sicilia. “I corallini sono sei punti sotto rispetto ai rossazzurri e, visto che in casa agiscono in maniera decisa, ecco che la sfida di oggi pomeriggio diventa complicata”, si legge. “E si complica una volta di più per altri particolari: tralasciamo tutto quello che è accaduto a Padova con i provvedimenti già noti e la finale di ritorno a porte chiuse (lo striscione trafugato agli “Amissi biancoscudati” è stato restituito, ne dà notizia la stampa padovana). Qui c’è una fetta consistente del campionato in palio”.
Al di là delle assenze e delle scelte di formazione di Zeoli, “la reazione del Catania dovrà arrivare senza altre proroghe. Lo sanno i giocatori, ne sono coscienti i tecnici così come i dirigenti. Ci siamo ridotti a presentare uno spareggio per non sprofondare e conservare il privilegio di arrivare ai playoff, ma per ora sarebbe meglio considerare una e una cosa sola: la gara di oggi. Perchè i padroni di casa, conoscendo bene le debolezze dei rossazzurri, attaccheranno per trovare lo spazio giusto o per approfittare di un errore”.
Conterà la testa “di una squadra sbandata e a volte senz’anima che oggi, forse, capisce una volta di più quel che dovrebbe portare a termine per l’onore di una città ferita, criticata, offesa, accusata. Il risultato di una gara in questo senso non cambierà lo stato di cose, ma la rinuncia della società a inoltrare ricorso dopo i fatti di Padova è un segnale che arriva anche in uno spogliatoio che ha la necessità di ricompattarsi sotto la guida di un condottiero come Michele Zeoli che ha raccolto un’eredità scomodissima e sta facendo di tutto per portare il Catania oltre ogni difficoltà palese”.
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