Nel corso della trasmissione sportiva ‘Corner, su Telecolor, il difensore croato del Catania Ivan Kontek sprona la squadra in vista delle prossime partite:
“Non sono contento perché sarebbe stato importante vincere domenica. Sappiamo qual è la classifica attuale. Se giochiamo come sappiamo basta guardare a noi stessi, a prescindere dai risultati di chi ci precede. Siamo il Catania, dobbiamo risalire la classifica e non possiamo essere contenti di vedere quella posizione tenendo conto del blasone del Catania e del valore della nostra rosa. Il problema è che non troviamo continuità. A livello tattico abbiamo preparato sempre bene le partite, come fossero una finale, ma quando prendi 4 gol fuori casa in contropiede ad Avellino non va bene”.
“Il cambio alla guida tecnica è un piccolo shock per ogni squadra. Domenica penso che abbiamo giocato bene, avendo costruito 3-4 occasioni nitide per fare gol ma non siamo riusciti a sbloccare il risultato. Ci è mancato solo il gol. Adesso pensiamo a correggere gli errori commessi e preparare la successiva gara col Cerignola. Alla ripresa degli allenamenti abbiamo analizzato quanto di buono fatto domenica e cosa non è andato per il meglio. Ripartiamo dal secondo tempo e da cose che non avevamo fatto in precedenza. Vogliamo vincere la Coppa Italia, però adesso testa al campionato, che viene prima di tutto”.
“Lucarelli lo conoscevo già dai tempi in cui militavo nella Ternana. Le metodologie di allenamento non sono cambiate rispetto a due anni fa. Lui vuole 20 giocatori identici tra campo e panchina. Anche a Terni Lucarelli cambiava spesso interpreti, del resto serve il contributo di tutti se vuoi vincere le partite. Problemi legati alla condizione fisica? Quando arrivano 12 giocatori nuovi a gennaio vuol dire che qualcosa è stato sbagliata all’inizio. Io sono arrivato in buone condizioni fisiche, ma non conosco la condizione che avevano gli altri innesti prima di approdare a Catania. E’ anche vero che quando giochi ogni 3-4 giorni è difficile allenarti perchè hai poco tempo a disposizione. Il giorno dopo fai lavoro di scarico, poi scendi in campo per affrontare la gara successiva. Sicuramente dobbiamo correre meglio”.
“Problema gol per gli attaccanti? Chiricò domenica è entrato benissimo in campo, creando 2-3 buone occasioni. Non è un problema che riguarda solo gli attaccanti, anche perché nel reparto offensivo abbiamo a disposizione attaccanti bravissimi, sia le punte che gli esterni. Il problema è collettivo perché siamo noi a dovere servire il pallone all’attaccante, altrimenti non fa gol. Un mio eventuale impiego a centrocampo? Le prime dieci partite in Italia le ho giocate come mediano davanti alla difesa. Poi sono tornato dietro, mi sento più a mio agio come difensore. Negli ultimi anni ricopro questo ruolo, ma posso anche giocare a centrocampo”.
“Nel calcio purtroppo paga sempre l’allenatore, in questo caso ha pagato Lucarelli ma la colpa del ko di Avellino è stata tutta nostra. Cosa è cambiato con Zeoli? Prima lavorava sullo sviluppo dei calci piazzati, adesso invece prepara le partite. Innanzitutto è una grande persona, come allenatore ancora non posso giudicarlo ma dopo questi primi giorni di lavoro le sensazioni sono positive. Il dottor Petralia? Prima si occupava, in palestra, dei giocatori in riabilitazione. Seguiamo i piani di lavoro sulla base delle sue idee. Se credo nella promozione in Serie B? Certo che ci credo, perché siamo una squadra forte. Guardiamo di gara in gara. E’ importante arrivare ai playoff con la testa giusta”.
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