Gubbio, Perugia, Cesena e Vicenza. Queste le squadre che il Rimini ha eliminato in Coppa Italia Serie C proseguendo il percorso fino al raggiungimento della semifinale di Coppa Italia Serie C. Rimini che, adesso, trova sulla sua strada un Catania che, in campionato, occupa un posizionamento in classifica inferiore a quello dei romagnoli, impegnati nel girone B. 38 punti il Rimini contro i 34 del Catania, che però ha giocato una partita in meno. La squadra di mister Emanuele Troise fa registrare in campionato un ruolino di marcia di 10 vittorie, 9 pareggi e 10 sconfitte con 36 reti all’attivo e 37 al passivo. Va anche detto che il rendimento casalingo del Rimini è da sesto posto alle spalle di Perugia, Gubbio, Torres, Carrarese e Cesena, mentre lontano dalle mura amiche l’andamento è da dodicesima posizione, in netta ripresa comunque rispetto alla fase iniziale della stagione. I riminesi stanno bene fisicamente e mentalmente, trovando una certa continuità nei risultati e nelle prestazioni, a differenza di un Catania che invece fatica a decollare.
A proposito del curriculum del tecnico, Troise a soli 33 anni era già viceallenatore di Fabio Pecchia al Latina in C1 e da lì in poi ha sempre lavorato in uno staff tecnico o allenato in prima persona. Nel 2013-2014 analizzava le partite degli avversari per Rafa Benitez nel Napoli in Serie A, l’anno seguente era assistente di Diego Lopez nel Bologna vincente in Serie B. Poi Troise ha guidato per un anno la Berretti della Casertana, prima di tornare a Bologna al timone degli Allievi.
Nelle successive stagioni è stato promosso alla Primavera e ha vissuto l’annata migliore nel 2018-2019, vincendo con i suoi ragazzi il campionato Primavera 2, la Supercoppa e il Torneo di Viareggio. Risultati che gli sono valsi il prestigioso Premio Maestrelli come miglior allenatore italiano del settore giovanile. Negli anni ha cresciuto diversi talenti. Poi le esperienze maturate sulle panchine di Mantova e Cavese, prima di approdare a Rimini. Troise allena dopo una carriera da difensore che l’ha visto prima grande promessa (con Napoli in A e Nazionale under 21, trattato dalla Juventus pare per una cifra vicina ai 18 miliardi) e poi, anche a causa di infortuni, protagonista più che altro in B e in C1, con una nuova parentesi in A a Bologna e l’esperienza in Grecia al Panthrakikos.
Relativamente alla squadra che affronterà il Catania al “Romeo Neri”, come sottolineato un pò di tempo fa da Adrian Ricchiuti, grande ex di turno, “i rossazzurri dovranno stare attenti soprattutto alla pericolosità offensiva del Rimini, che possiede in avanti giocatori che possono mettere in difficoltà qualsiasi squadra”. Attenzione, dunque, allo sviluppo della fase offensiva dei romagnoli che, peraltro, in situazione di non possesso difendono a cinque mentre, al contrario, quando entrano in possesso della sfera solitamente si collocano in campo secondo un 4-2-3-1.
Squadra che sta lavorando incessantemente sul raggiungimento del giusto equilibrio nelle due fasi, il Rimini, che fa dell’intensità una delle sue armi migliori. Ci sarà da correre e faticare, insomma. Il difensore Gigli ed il centrocampista Megelaitis rappresentano due rientri importanti nello scacchiere tattico di Troise rispetto al match disputato all’andata. In avanti Lamesta e Morra sono calciatori da tenere particolarmente d’occhio. Il primo perchè è giocatore di estro e fantasia che assicura assist e gol, il secondo invece è il migliore finalizzatore della manovra con 15 reti stagionali. Delcarro rappresenta un elemento abile a creare superiorità, sforna assist e dà una mano in difesa. Inoltre i romagnoli sono una squadra molto insidiosa su palla inattiva. Tanti ostacoli per il Catania che, lo ricordiamo, per passare il turno dovrà assicurarsi di vincere con almeno due gol di scarto.
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