Sprofondo rossazzurro. Il Catania esce con le ossa rotte dalla partita di ieri sera a Latina, sia per il risultato negativo maturato al Francioni, sia perché deve fare i conti con le numerose assenze, i nuovi infortuni e la totale confusione tecnica e tattica che la sta facendo da padrona in queste settimane più che mai. Ancora tanti esperimenti, alcuni di questi dettati dalle numerose defezioni tra infortunati, influenzati e altri indisponibili, ancora pochi risultati tangibili.
Poca concretezza. Manca il gol, ce lo sentiamo dire dall’inizio della stagione, ma non si trovano le contromisure adatte per sfatare quello che è diventato un tabù. L’origine della confusione totale è da ricercare in un centrocampo nelle ultime giornate troppo sfilacciato, con giocatori fuori forma o fuori posizione, vedi Tello che è ancora un oggetto misterioso.
Va invece ringraziato Nana Welbeck, motivato e sempre pronto a metterci la gamba per onorare la causa etnea. Si sente l’assenza di Peralta, febbre per lui, così come quella dell’infortunato Zammarini, ma anche di Zanellato ceduto in sede di calciomercato invernale al Crotone. Tatticamente c’è poco altro da dire rispetto a quanto espresso sopra e anche dopo altre partite.
La svolta tarda ancora ad arrivare. Il tempo passa e la situazione si sta facendo drammatica, così come terrificante è la classifica che vede questa squadra poco sopra la zona playout. Nel weekend arriva al “Massimino” la capolista Juve Stabia, artefice di un capolavoro tecnico e tattico da cui prendere esempio per il futuro.
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