Ad oggi il cambio alla guida tecnica, con annessa rivoluzione nel mercato di gennaio, non ha prodotto cambiamenti significativi nella squadra. Il rendimento del Catania deficitario era e deficitario è rimasto. Adesso i playout distano 7 punti ed i playout 3 ma, come riporta l’edizione ‘Sicilia e Calabria’ de La Gazzetta dello Sport, “sperare è un conto, raggiungerli un altro anche se esiste la possibilità di vincere la Coppa Italia guadagnando il diritto a disputare gli ottavi di finale”.
Il Catania “è in crisi profonda – si legge -, deve fare calcoli approfonditi con infortuni a catena e con un tempo limitato da sfruttare per gestire gli allenamenti in una stagione che era stata pensata diversamente anche a gennaio con un esborso economico senza precedenti per fare arrivare 12 nuovi giocatori”. E’ evidente la pochezza sul piano del gioco. Lo stesso Lucarelli ha sottolineato nei giorni scorsi che la squadra fatica a costruire da dietro, dovendo “lavorare per diventare più rapidi ed efficaci”.
Pesa come un macigno “la situazione indisponibili”, basti pensare che a Picerno – portieri esclusi – in panchina “c’erano solo cinque cambi”. Inoltre una fetta di tifo “ha perso la fiducia del tecnico ma Lucarelli non ha intenzione di farsi da parte”. Il confronto con lo spogliatoio, al termine del match di Picerno, “è stato sopra le righe. Nessuno le ha mandate a dire, segno di un malessere che è esploso dopo l’ennesimo ko. Non solo sui social, a Catania si parla di calcio con dibattiti ovunque”. Si sottolinea anche che, in vista della Casertana, “quello con i campani sarà l’ultimo appello che il tifo è disposto a concedere a una società e una squadra che zoppica dal primo istante”.
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