In vista del Rimini, tutta Catania col fiato sospeso

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La città – quella amante del calcio e vicina ai colori rossazzurri – vive con apprensione l’attesa della partita di ritorno delle semifinali di Coppa Italia Serie C con il Rimini che si disputerà mercoledì sera al Massimino. Un match che vale una stagione, un vero e proprio spartiacque per la squadra allenata da Cristiano Lucarelli. Dallo stesso allenatore toscano si attendono risposte importanti, dopo il silenzio seguito alla partitaccia di Taranto, persa di misura (12esima sconfitta stagionale in campionato).

Per affrontare al meglio questa sfida così importante occorrerà mettere in campo la stessa grinta vista al Massimino contro la Juve Stabia, capolista del Girone C. In effetti quella col Rimini è una gara che dovrebbe prepararsi da sola, per il valore che assume. In questo caso, però, il gruppo non sarà esente da pressioni. Normale che una partita del genere di pressioni ne porta e anche parecchie: è l’ultimo pass per provare a vivere gli spareggi promozione da protagonisti, vista anche una classifica che al momento vede gli etnei fuori dai giochi in tal senso.

Da alcuni uomini non si può prescindere. Castellini è uno di questi senza dubbio, Bouah è un altro tassello importante. Mancherà Zammarini, squalificato come Lucarelli. Un’assenza pesante in mezzo al campo, dove dovrebbe trovare posto Welbeck, uno degli elementi che ha reso meglio nel recente periodo. Ma è l’attacco il reparto in cui c’è da fare la conta tra defezioni e prestazioni poco convincenti. Cicerelli quasi sicuramente dovrà tirare la carretta, essendo diventato già un perno del gioco rossazzurro, per il resto ci si può aprire a varie valutazioni. I “pezzi da 90” potrebbero entrare a partita in corso o cominciare dall’inizio.

La gestione dei 90 minuti diventa fondamentale, il Catania deve cercare di chiudere i conti nei tempi regolamentari, evitando un risultato negativo e anche, se possibile, di allungare i tempi portandoli oltre i 90′ (più recupero). Di sicuro occorre tanto coraggio, un’inversione – ulteriore – di tendenza rispetto a quanto visto a Taranto. Poi bisogna incrociare le dita e sperare che questo clima da montagne russe possa lasciare spazio ad altro. Se l’esito del confronto dovesse essere negativo, a quel punto è lecito pensare che tutto possa essere rimesso nuovamente in discussione, sarebbe un drammatico fallimento rispetto alle aspettative stagionali.

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