La ricerca di una scossa. Ecco perché la società rossazzurra ha deciso di portare la squadra in ritiro. Non si tratta di un ritiro punitivo bensì di un modo per restare uniti, compatti e ritrovarsi dopo il passo falso di Latina. Non l’unico di questo campionato, soprattutto nell’ultimo periodo.
Lo stesso mister Lucarelli, a proposito dell’ipotesi legata al ritiro, nell’immediato post gara del “Francioni” aveva dichiarato: “In un momento in cui la squadra è contestata, ci sono polemiche e casini, difficilmente io ho visto nella mia carriera risolvere i problemi mandando i giocatori in ritiro, anzi dovrebbero staccare un pò la spina 2-3 giorni e svuotare questo zainetto. La squadra si allena ininterrottamente senza giorni di riposo da quando sono arrivato io”.
E’ evidente che la decisione di mandare la squadra in ritiro non scaturisca da una volontà esplicita di Lucarelli ma dalla dirigenza etnea, in primis il vice presidente Grella, il quale ritiene che adesso il lavoro sia l’unica strada percorribile preferendo i fatti alle parole. Fatti che, ad oggi, non premiano il Catania. Il ritiro può essere una soluzione opportuna nella misura in cui i rossazzurri trovino la quadra con lo staff tecnico, approfondendo la conoscenza all’interno di un gruppo fortemente rinnovato. In vista di una partita dal coefficiente di difficoltà elevatissimo contro la Juve Stabia e con l’avvicinarsi di gare determinanti lungo il percorso, vedremo se la scelta del ritiro pagherà.
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