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Missione compiuta. Il Catania ribalta l’1-0 dell’andata, approdando in finale di Coppa Italia. Cornice di pubblico spettacolare, 20mila cuori rossazzurri palpitanti per un Catania generosissimo che con grande intensità e carattere ha entusiasmato i propri sostenitori, regalando loro una serata indimenticabile. Con questo risultato, peraltro, vista la qualificazione del Padova si avvicina la possibilità che il Catania disputi i playoff da una posizione privilegiata. Ma meglio non fare calcoli adesso. C’è una vittoria tutta da gustare e, soprattutto, l’auspicio che il Catania dia continuità ad un percorso fin troppo spesso caratterizzato da alti (pochi) e bassi.
Nelle battute iniziali del match Rimini molto aggressivo che pressa alto il Catania, schierato in campo secondo un 4-2-3-1. Pian pianino i rossazzurri eludono il pressing biancorosso creando i primi presupposti interessanti al 8′, quando Di Carmine colpisce in pieno la traversa, ma l’arbitro aveva interrotto l’azione segnalando un fuorigioco. Arrivano cross invitanti in area, Sturaro al 14′ non ne approfitta per un niente. Il Catania insiste e trova il gol poco dopo. Sponda di Bouah per Sturaro che in scivolata la ripropone al centro: Di Carmine lascia il pallone a Cicerelli che a porta vuota insacca da due passi al 17′.
Il Rimini rialza la testa, rivelandosi molto insidioso in contropiede soprattutto dalle parti di Lamesta, cliente tutt’altro che agevole per Celli. Intorno alla mezzora, doppio intervento determinante di Albertoni: prima su Lamesta lanciato verso l’area, poi su Sala. I biancorossi non ci stanno e provano a spingere con qualità e dinamismo. Il Catania però tiene alta la concentrazione, è forte la voglia della squadra di Vanigli (Lucarelli squalificato) d’imporsi. Al 67′ Cicerelli vede e serve Tello, il colombiano però a tu per tu col portiere si fa respingere la conclusione. Una chance davvero importante sciupata dall’ex Benevento. In questa fase è prevalentemente il Rimini a gestire il possesso della sfera. Baricentro più basso del Catania che, comunque, difende con ordine.
I minuti scorrono e la stanchezza si fa sentire. Ma c’è ancora benzina nel motore rossazzurro. Il neo entrato Cianci al posto di uno sfinito Di Carmine aumenta i centimetri in avanti, Chiarella dà più birra sulla fascia, Haveri assicura maggiore equilibrio in fase difensiva, Curado è un punto esclamativo in difesa. Al minuto 84 l’episodio che decide il match: Castellini, dopo l’exploit in Catania-Juve Stabia, fa partire un siluro che fulmina Colombi e regala il raddoppio. Giocata strepitosa del jolly difensivo bresciano che fa impazzire il “Massimino”. Nel finale gol annullato al Rimini in pieno recupero per un fallo commesso in area. Saltano i nervi, l’arbitro tira fuori il rosso all’indirizzo di alcuni componenti della panchina. Allo scadere dei ben 8′ di recupero concessi, il direttore di gara manda le squadre negli spogliatoi. Il Catania può liberare tutta la sua gioia insieme al presidente Pelligra per un successo fondamentale. Rimini uscito a testa alta dal confronto, ma in finale di Coppa Italia ci va il Catania. Con merito.
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