Terza sconfitta in campionato nel girone di ritorno. Per il resto una sola vittoria e tre pareggi da quando è cominciato il nuovo anno solare, con l’aggiunta del ko di Rimini in Coppa Italia. Il “nuovo” Catania stenta a decollare. Nel mercato rivoluzionario di gennaio sono arrivati giocatori dal curriculum importante, pensati come adatti ad una piazza difficile ed esigente come quella etnea. Serve il tempo fisiologico per oliare i meccanismi e fare in modo di creare un gruppo compatto e coeso, ma il cammino prosegue e si ripetono, puntualmente, le solite lacune in fase realizzativa e difetti caratteriali di una squadra che fa una fatica immane nel tentativo di recuperare lo svantaggio.
Lucarelli le sta provando tutte, cambiando ripetutamente modulo, assetto tattico e interpreti. Il Catania camaleontico pensato da Lucarelli avrebbe dovuto, in teoria, confondere le idee all’avversario di turno senza dare precisi punti di riferimento. Invece è la stessa squadra rossazzurra a dare l’impressione di avere le idee confuse. Manca la necessaria lucidità negli ultimi metri, a sprazzi il Catania esercita un discreto possesso palla ma non vi è continuità di prestazione nell’arco dei 90’.
Gli infortuni pesano, la Dea Bendata si è girata dall’altra parte perché anche la minima disattenzione viene pagata a carissimo prezzo, inoltre soprattutto nell’ultimo periodo si è assistito a direzioni arbitrali non proprio all’altezza. Tutto questo, però, rientra nella casistica degli “alibi dei perdenti”. Bisogna andare oltre le difficoltà. Oltre il piangersi addosso. Il ruolino di marcia di questo Catania è deficitario e la proprietà ha dotato il club di un extra budget molto importante da investire sul mercato. Gli errori sono stati commessi in maniera evidente in estate. Il rischio è quello di avere sbagliato due volte nella scelta dei calciatori e, soprattutto, nella decisione di stravolgere la rosa.
In questo contesto inseriamo anche le valutazioni della dirigenza che hanno portato all’esclusione dal progetto della figura del Direttore Sportivo, nell’ambito di una struttura societaria che andrebbe probabilmente rivista per quanto concerne l’assegnazione di incarichi, ruoli e competenze. Al momento le scelte del club non si sono rivelate produttive ed i nuovi innesti non hanno dato quel quid auspicato.
La società è alla ricerca di valide soluzioni per capire come risollevare una barca che rischia di affondare. Domenica sera ha maturato la decisione di mandare la squadra in ritiro. Mister Lucarelli, nel post gara di Latina, si è espresso invece con toni divergenti in proposito. Il ritiro determinerà effetti positivi a partire dal difficilissimo confronto con la Juve Stabia, oppure anche in questo caso la mossa non si rivelerà azzeccata? L’indirizzo del club è quello di raddoppiare gli sforzi nel lavoro quotidiano, stringersi ancora di più per uscire da questo momento critico e non rendere ulteriormente complicata una stagione sin qui avara di soddisfazioni.
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