Investimenti notevoli, organico profondamente rinnovato come testimoniano le complessive 24 operazioni effettuate (12 in entrata e altrettante uscite). Si chiude la sessione invernale del calciomercato 2023/24, comunemente nota come “di riparazione” ma che, nel caso del Catania, ha assunto i tratti di una vera e propria “rivoluzione”, auspicando che questa parola faccia rima con “evoluzione”.
Da una parte si è registrata la chiara ed esplicita ammissione di colpe della società per una campagna acquisti estiva rivelatasi infruttuosa, dall’altro il rischio che troppi nuovi innesti fatichino ad inserirsi in tempi brevi negli schemi di Lucarelli e nel contesto rossazzurro, ma anche la speranza che siano approdati sotto l’Etna giocatori da Catania. Giocatori in grado di reggere l’impatto con la realtà etnea trasferendo carattere e mentalità ad una squadra che ha evidenziato lacune fin troppo evidenti.
I neo acquisti hanno una bella fetta di responsabilità, in egual misura i riconfermati, tutti hanno incassato la fiducia della società e sta a loro dimostrare di meritarla attraverso prestazioni all’altezza e risultati consoni alle esigenze della piazza. Adesso che il mercato ha chiuso i battenti, ognuno dei componenti della rosa può affrontare il percorso con la testa rivolta solo sul campo. Nessuna distrazione esterna, la consapevolezza che il presente si chiama Catania e ti giochi una fetta importante di futuro.
Vecchi e nuovi dovranno formare un blocco unito, compatto e coeso che valorizzi gli sforzi della proprietà e dia un indirizzo completamente diverso ad una stagione fin qui avara di soddisfazioni, ma che può ancora essere raddrizzata. Sulla carta l’organico del Catania ha tratto qualche beneficio rispetto alla finestra di mercato estiva, innalzando il tasso tecnico e qualitativo. La carta, tuttavia, non è il campo. Attendiamo il giudizio del rettangolo verde per capire se davvero la società ha operato proficuamente a gennaio.
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