A proposito della sconfitta del Catania a Rimini in Coppa Italia, riportiamo un estratto del pensiero di Angelo Micale, ai microfoni di Telecolor, nel corso della trasmissione sportiva ‘Corner’:
“Potevi giocare altri 460 minuti ma il Catania non sarebbe mai andato a segno, il portiere del Rimini se c’era da parare lo faceva, non si capiva come ma parava. Era comunque una partita segnata dai pali ma anche occasioni facilissime. C’è un problema che il Catania continua ad avere, se becca il gol è difficilissimo che riesca a riprendere il risultato. Se segna un gol, invece, è capace anche di straripare e farne 4 come a Benevento. Questo non dà buoni presagi per il futuro”.
“Ci sono dei giocatori che entrano un po’ in crisi e si è vista una squadra come se avesse – e quasi sempre ce l’ha avuta in questa stagione – paura di avere il pallone tra i piedi, mancanza di serenità. Poi se Costantino sbaglia quel gol e Zammarini colpisce il palo interno, per un allenatore c’è poco da fare. Fermo restando che una squadra che riesce ad elaborare una mole di gioco come ha fatto il Catania a Rimini deve per forza riuscire a pareggiare. Questa squadra è ancora vistosamente malata”.
“E‘ come se i giocatori non avessero la capacità di comprendere quali siano i loro mezzi. Con l’organico che il Catania ha avuto prima, durante e dopo non può trovarsi in quella posizione di classifica, qui c’è qualcos’altro che non funziona. Prima si porta avanti un progetto, poi si cambia, ne comincia un altro e si passa ad un altro progetto ancora. La squadra ha modificato il modulo praticamente sempre. Prima il 4-3-3 con Tabbiani, poi un centrocampo a due, poi di nuovo a tre e si torna a tre in difesa. Questa squadra che cambia giocatori dalla mattina alla sera prima di trovare un certo equilibrio non so di quanto tempo necessita. Pelligra sta sostenendo tanti sforzi raccogliendo, fino a questo momento, poco. Serve un po’ di pazienza e sperare che Lucarelli trovi la cura necessaria”.
“C’è da dire che Lucarelli si è ritrovato molte volte a doversi inventare la formazione per via dei numerosi infortuni o degli arrivi dal calciomercato. La famosa amalgama, che la buonanima di Massimino c’è stato un momento che voleva anche acquistare se fosse stato possibile, è difficile da trovare se non provi e riprovi con gli stessi uomini. Se cambi spesso anche i moduli di gioco diventa sempre più complicato”.
“Zammarini? E’ uno dei pochissimi giocatori positivi durante tutto il campionato. Chiricò? Non darei mai Chiricò, soprattutto ad una squadra di questo girone a meno che non arrivi una contropartita pazzesca. Poi nel calcio succede di tutto, ad esempio a Crotone hanno venduto Petriccione al Catanzaro che è una follia perché si trattava dell’elemento più importante del Crotone, al di là dell’aspetto economico”.
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