“La promozione in C1 nel 1999, l’anno del gol di Manca al Messina, l’anno di Piero Cucchi allenatore. Poi il ciclo con i Gaucci dal 2001 al 2004: la promozione in B con Pellegrino e Graziani al timone, la fiducia e il rapporto con John Toshack che lo mise a guardia di Chevanton in un match con il Lecce diventato epico per i primi piani di Sky sul volto dell’avversario brutalizzato dalla marcatura a uomo di Gennaro Monaco e, ancor prima, in Napoli-Catania al San Paolo, lo stadio della sua giovinezza, per fermare Dionigi e Stellone”, si legge su La Sicilia.
“Gennaro Monaco era diventato un talismano, un guerriero ora rude, ora anche pittoresco. Perchè quando il Catania vinceva al Cibali, i suoi giri di campo per esultare al cospetto dei tifosi erano uno spettacolo dopo lo spettacolo della partita. Gennaro ha trascinato, galvanizzato, esaltato da solo il pubblico. Aveva e ha un rapporto speciale. Tutto suo. Adesso arriva il figlio a raccogliere un’eredità pesante, ma suggestiva. Sono scampoli di un calcio romantico, se vogliamo, che a Catania trovano ancora spazio”.
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