FURLAN: dall’istanza di arbitrato al ritorno a Catania

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30 presenze nella stagione 2019/20 condite da 10 clean sheets (numero di gare a reti inviolate), subendo 39 gol alla corte di Andrea Camplone prima, Cristiano Lucarelli dopo. E’ lo score di Jacopo Furlan in rossazzurro. Annata travagliata che vide il Catania fermarsi ai playoff sul campo della Ternana, dopo il 3-2 in rimonta inflitto alla Virtus Francavilla ed allo sfortunato 1-1 di Terni, risultato che non bastò per qualificare gli etnei al turno successivo. Era il periodo del Covid e la società dell’Elefante navigava in cattive acque.

Furlan, che nel finale di stagione lasciò il posto a difesa dei pali allo spagnolo Miguel Martinez, si rivolse al Collegio di Garanzia dello Sport presentando un’istanza di arbitrato contro il Calcio Catania. Il Collegio diede ragione al legale rappresentante di Furlan sulla base di un corrispettivo di 8.000 euro che il Catania avrebbe dovuto corrispondere al calciatore in due rate con scadenza il 30 settembre 2019 e 28 febbraio 2020. La società rossazzurra fu condannata al pagamento in favore della Italian Managers Group Sports S.r.l. della somma di 8.000 euro aggiungendo oneri accessori, 3.000 mila euro per “onorari del Collegio arbitrale”, 300 euro in favore del CONI a titolo di spese generali e 3.500 euro per diritti amministrativi.  

In quella circostanza Furlan fece valere legittimamente le proprie ragioni. Quando venne ufficializzato il trasferimento all’Empoli (prima volta per lui in Serie B), salutò con affetto i tifosi via social: “Ho amato tutto di questa città e della sua gente. Rimarrò per sempre legato a questa terra che mi ha fatto sentire parte di essa dal primo istante”. Adesso l’estremo difensore friulano torna proprio in Sicilia, ma al cospetto di una proprietà solida e voglioso di rilancio dopo le esperienze di Empoli e Perugia.

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