Il giornalista catanese di Sky Sport Peppe Di Stefano è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Big Chance’, a cura di Chancebet News:
“Vincenzo Grella l’ho sentito poche volte emozionato di una trattativa, quella per Di Carmine è stata la trattativa che lo ha fatto vibrare di più perchè rappresentava per lui lo step del passaggio dal dilettantismo al calcio vero, toccando con mano la possibilità di ingaggiare un giocatore come Di Carmine. Ricordo quando lo sentimmo con Di Marzio alle 2 di notte per avere conferma e lui era visibilmente preso da questa trattativa che secondo me lo ha toccato profondamente più delle altre”.
“A me è sembrato fortissimo il segnale che il Catania ha lanciato nella gara vinta contro il Brindisi, ma anche a Benevento e Caserta è stato così. Stavolta però il Catania mi è sembrato meno bello e più da Serie C, più cinico, arcigno, più forte fisicamente con calciatori forse più di categoria insieme a giocatori come Di Carmine che fanno la differenza, e anche lui può esaltarsi ancora di più”.
“Tenere Chiricò in panchina per 82 minuti credo sia un lusso che nessuna squadra di C si possa permettere. Evidentemente si sta allestendo un organico di primissima fascia anche nelle alternative. Peralta mi è piaciuto anche per la praticità che aveva, così come mi è piaciuto il comportamento della difesa. Io sono un romantico e dico che sono stati giorni meno belli perché mi piangeva il cuore a vedere salutare ragazzi che hanno rifatto nel loro piccolo la storia del Catania, vedi Lorenzini, ma fa parte del calcio”.
“A Catania c’è stata una rivoluzione tecnica, dirigenziale e di giocatori che credo sia un unicum in Italia. Mi piace evidenziare il segno di umiltà della società che ha capito di avere commesso degli errori a 360 gradi. Lo vedo come un passo avanti, una rivoluzione generale che non mi aspettavo così profonda nel contesto di un Catania che ha ambiato completamente pelle”.
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