Ospite della trasmissione ‘Futura Gol’ su TRM, il laterale rossazzurro Marco Chiarella analizza il difficile momento attraversato dal Catania. Ecco quanto evidenziato:
“Siamo calati soprattutto sul piano mentale dopo il gol. Ci manca quella rabbia, quella cattiveria di cui si parla sempre che vediamo nelle altre squadre quando vengono a giocare a Catania, a volte ci adagiamo sul fatto di essere bravi e belli da vedere e poi caliamo. Siamo tutti giocatori che abbiamo fatto categorie superiori e pensiamo di valere qualcosa in più di quanto stiamo dimostrando. Capita magari di approcciare bene una partita e di spegnerci, questo non dovrebbe avvenire e non è rispettoso nei confronti dei tifosi. Sono mesi che ci ripetiamo di dovere cambiare marcia e mettere un filotto di risultati, purtroppo finora questo non è successo. Ci vuole un pò il pugno duro dentro lo spogliatoio dovendo riuscire a risolvere i problemi”.
“Sono arrivati una decina di elementi, non è una giustificazione ma può essere una motivazione delle prestazioni non all’altezza. Sono sicuro che a breve si vedrà la differenza perché, nonostante non avere dimostrato niente, posso assicurare che i calciatori arrivati a Catania sono di livello e completano una squadra che era forte ma deve dimostrare di esserlo”.
“E’ normale che ci sia nervosismo, c’è una società che mette delle risorse importanti e si aspetta dei risultati importanti. Se non arrivano, la società ci chiede spiegazioni e ovviamente noi siamo tutti sotto la lente d’ingrandimento perchè nessuno è indispensabile e incedibile. Sta a noi dimostrare di valere il Catania, cosa che adesso stiamo facendo un pò di fatica a fare. In giro che c’è chi mette in discussione il mister ma non è lui che scende in campo, come non scendeva in campo Tabbiani. Stiamo sbagliando in qualcosa, è evidente, noi calciatori dobbiamo trovare la soluzione se vogliamo recuperare”.
“L’anno scorso è stato tutto troppo facile, tutto troppo bello. Sapevo che a Catania, in caso di mancanza di risultati, sarebbero arrivate le critiche perché quando giochi in una piazza dove c’è un attaccamento così spiccato alla maglia e alla storia della squadra è normale. Speriamo di riportare i tifosi dalla nostra parte. Noi siamo delusi tanto da noi stessi perchè è il nostro lavoro e anche una forma di rispetto per i tifosi e la società che ci ha dato fiducia. Ripagarli con delle prestazioni non di livello ci fa male, non ci rende orgogliosi. Dentro lo spogliatoio di certo non festeggiamo i risultati negativi, ci chiediamo cosa potere fare per cambiare”.
“Non c’è mai stata divisione nello spogliatoio tra vecchi e nuovi. Sono stato in spogliatoi peggiori, in questo momento tutto possiamo dire tranne che non siamo uniti. L’anno scorso ci hanno unito i risultati ma è cambiato il mondo rispetto alla passata stagione. E’ cambiato il livello degli avversari, sono cambiate le aspettative, la pressione, sono cambiati la stragrande maggioranza dei giocatori. Sei punti con Foggia e Picerno? Avremmo voluto portare a casa i tre punti anche contro il Monopoli, ci eravamo detti che era un match da vincere a tutti i costi ed invece è arrivato un pareggio. Andiamo a Foggia e Picerno per portare a casa sei punti, perché poi sarebbero cavoli anche per noi”.
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