Nuovi innesti, qualche cessione e sono previsti altri movimenti sia in entrata che in uscita da qui alla chiusura della finestra invernale del calciomercato. Mister Cristiano Lucarelli non ha mai parlato di rivoluzione ma, di fatto, specie negli ultimi giorni si sono intensificate le operazioni di mercato. Sette acquisti non sono pochi. E’ evidente che la trasferta di Crotone abbia amplificato le lacune e suggerito alla società rossazzurra di provare a correre ulteriormente ai ripari.
Del resto c’è un girone di ritorno da affrontare da protagonisti, si avvicina il fondamentale match di Coppa Italia del 24 gennaio a Rimini e, nei prossimi mesi, bisognerà portare a termine nel migliore dei modi il percorso. Dopo una prima metà di campionato assai deludente, c’è la voglia d’intraprendere un cammino diverso. Lucarelli ha utilizzato il termine “evoluzione”. Che poi è quello che ci si attende dai riconfermati e da coloro i quali devono dimostrare di meritare la permanenza sotto l’Etna.
Un Catania che registri importanti progressi nell’ambito di un progetto che, rispetto alle modalità iniziali, è mutato significativamente. Non più un allenatore giovane in panchina, ma un tecnico che ben conosce la C e che ha già vinto il campionato, senza la figura di un Direttore Sportivo ma con lo stesso Lucarelli che agisce come una sorta di allenatore-manager, sposando ogni strategia di calciomercato con la massima figura dirigenziale del club.
Evoluzione è un concetto che riguarda la squadra nella sua interezza, chiedendo ai neo acquisti di trasmettere entusiasmo e quella carica in più ad un gruppo che necessita di una robusta carica di autostima, fiducia e consapevolezza dei propri mezzi. Un Catania che, dunque, vuole crescere sul piano tecnico ma anche sotto il profilo societario, nella misura in cui c’è da strutturare meglio l’assetto societario acquisendo maggiore esperienza e accogliendo presto nuove figure professionali.
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