Il giornalista Alessandro Vagliasindi, ai microfoni di Telecolor nel corso di ‘Anteprima Corner’, parla così della deludente prestazione del Catania a Messina, sottolineando la pochezza della squadra rossazzurra:
“Credo che si possa parlare senza mezzi termini di tradimento dal punto di vista calcistico perché in una partita sentita, che affonda le sue radici nella storia. E’ sempre stata una rivalità sentita col Messina, il tradimento risiede nel fatto che il Catania non ha giocato questa gara con i contenuti richiesti per dare continuità al tipo di prestazioni offerte sotto la gestione Lucarelli. Non può passare neanche il messaggio che paradossalmente diventa più importante la partita col Pescara, perché è dare un cazzotto alla storia, alla tradizione. Non può esserci un Messina-Catania condizionato da una partita di Coppa Italia, seppure importante”.
“Si sono registrati errori nell’impostazione della partita, nella formazione scesa in campo dove c’erano sicuramente dei giocatori che non hanno poi dato il contributo auspicato, quindi è stata una partita preparata male e gestita in maniera pessima nel secondo tempo perché nel primo, comunque, il Catania qualcosina l’aveva anche creata. C’è sempre il dubbio se Pacciardi ha toccato il pallone in area con il braccio o con il collo, episodio che poteva dare un’altra direzione alla partita ma per quanto visto nel secondo tempo non ci sono più aggettivi per definire la pochezza espressa dalla squadra. La gara di Messina ricorda le prestazioni di Potenza, Cerignola, Teramo”.
“E’ evidente che questo Catania ha di suo dei limiti che poi vanno ad amplificarsi quando giocatori di maggiore esperienza che dovrebbero prendere per mano la squadra anche in partite caratterialmente particolari come Messina sostanzialmente falliscono e trascinano nel baratro il resto della squadra. Parlo di di Silvestri, Mazzotta, Chiricò, calciatori che hanno una comprovata esperienza in questo campionato. In particolare Silvestri e Mazzotta hanno ben chiaro il senso di appartenenza alla maglia, il senso e l’importanza della gara di Messina. Il tradimento coinvolge un po’ tutti, in prima persona alcuni di questi protagonisti scesi in campo sabato”.
“Il Catania ha perso 7 volte in questa stagione, numero abnorme considerato quello che doveva essere il percorso in C. Cosa si può fare per evitare di cadere nell’anonimato nel corso del prosieguo del campionato? E’ evidente che per quanto visto a Messina e in tante altre partite, a gennaio andrebbe fatta una mezza rivoluzione. C’è questa prospettiva o bisognerà fare i conti un po’ con tutto e, quindi, poter mitigare non completamente i danni che finora la squadra ha prodotto in campionato? Questo è il vero tema”.
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