LUCARELLI: “Faranno di tutto per batterci, voglio prestazione mentale. Prematuro parlare di mercato, mi concentro sui risultati e la crescita di questa squadra”

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foto Catania FC

Vigilia di Messina-Catania. L’allenatore rossazzurro Cristiano Lucarelli, ex di turno, si aspetta una prova importante dalla sua squadra soprattutto sul piano mentale. Queste le parole in sala stampa evidenziate:

“La squadra ci arriva abbastanza bene dopo avere lavorato quasi nel contesto di una settimana-tipo. Qualcosa siamo riusciti a provare, su altro abbiamo lavorato e rafforzato i concetti. La complessità della partita è presto fatta, essendo stato io dall’altra parte so come viene preparata questa gara. Troveremo un avversario che tutta la settimana pensa a questa gara. Squadra propositiva, organizzata, ben allenata e sicuramente vorrà batterci essendo un derby molto sentito a Messina. Saranno disposti a tutto per batterci, questo lo dobbiamo sapere e l’ho ricordato spesso in settimana ai ragazzi. Mi attendo un’altra prestazione mentale, perché le prestazioni possono essere influenzate nel bene o nel male da alcuni fattori, dal momento dell’avversario, dalle caratteristiche dello stesso. A volte si gioca bene e meno bene, ma quel che ti fa rimanere sempre in partita è la prestazione mentale, che io mi aspetto ogni volta che scenderemo in campo”.

Di Carmine? Può essere della partita, decideremo se farlo partire o entrare in corsa. Abbiamo anche altre due-tre situazioni da monitorare però arriviamo bene a questo appuntamento. L’assenza dei nostri tifosi? Influirà ma dobbiamo essere bravi a mettere qualcosa in più per compensare quest’assenza di spinta dei tifosi soprattutto nei momenti di difficoltà che ci saranno. Dovremo essere bravi a concentrarci sul rettangolo verde, non sull’esterno. Sia se giochiamo davanti a 20mila o 200 persone, lo dico sempre ai ragazzi. La convinzione di poter fare risultato deve essere sempre ben presente nella nostra testa”.

Ringrazio e saluto l’ambiente messinese perché se non fossi passato da lì probabilmente non avrei mai allenato il Catania. Sono stato trattato bene, saremo avversari ma non nemici. Ho un bellissimo ricordo di quella esperienza. Nel derby disputato contro il Catania ci fu una forte risposta di pubblico e in settimana non si parlava d’altro, forse a Messina è leggermente più sentito ma è comunque un derby e va onorato nel migliore dei modi anche da parte nostra”.

“E’ troppo prematuro pensare a cosa vorrei trovare sotto l’albero. Vorrei regali settimanali dai mei giocatori da qui alla fine del girone d’andata. Se parliamo di mercato rischiamo di buttare via quanto fatto in queste partite, sarebbe partire sempre 1-0 per l’avversario. Abbiamo un gruppo di calciatori che cercano di mettersi a disposizione, stanno provando a mandare i motori al massimo di quello che hanno, siamo tutti concentrati a finire bene il 2023. Io non amo le rivoluzioni, so che difficilmente un calciatore che viene preso dal Catania fa bene subito al primo anno, è complicato. Solitamente cominciano ad andare meglio dal secondo anno. Voglio capire chi di questi ragazzi l’anno prossimo può essere un giocatore diverso da questa stagione. Diamo tempo ai ragazzi di capire l’ambiente e con un anno in più di esperienza con questa maglia sarebbe molto più semplice. Adesso sono concentrato sui risultati, sulla crescita della squadra e capire anche chi ci può dare una mano anche per il futuro”.

“Ho individuato chi può avere in determinati reparti capacità carismatiche da trasmettere a tutti gli altri, ognuno ha il suo modo di esprimere la propria leadership. C’è chi lo rende esplicitamente visibile al pubblico nel modo di trascinare i compagni e chi è carismatico ma silenzioso che dà l’esempio di come si ci allena e applica. Sono abbastanza soddisfatto in tal senso, ma se riesco a formarne altri ben vengano perché questa è una piazza dove diventa vitale avere i cosiddetti attributi, altrimenti fai fatica. La squadra ha cambiato tanto rispetto alla scorsa stagione. Il giocatore va formato soprattutto nel corso del primo anno per potersi esprimere in questo palcoscenico”.

Voglio di più da tutti i giocatori che interpretano ruoli offensivi, non solo da Chiricò, perché abbiamo il terzultimo attacco del campionato, sviluppiamo e creiamo quindi si deve concretizzare di più. Chiricò a me non sembra stanco. Il Catania ha giocato tante partite ravvicinate e lui forse ha speso più degli altri, vuoi per una difficoltà della squadra, vuoi perché è un generoso, a un certo punto della stagione lo sviluppo del Catania poteva essere dare la palla a Chiricò e faceva tutto lui, questo ti sfianca. Noi stiamo cercando di essere competitivi in tutt’e due le fasce. Com’è successo col Francavilla spingendo con continuità su entrambe le fasce, dando anche tempo a Chiricò di fare movimenti diversi e di non giocare sempre con la palla tra i piedi”.

Probabilmente a Messina sarà più una gara da duelli. Se il Messina confermerà il suo modulo saremo a specchio, andando suoi riferimenti. Tanti più duelli vinceremo, tante più possibilità avremo di vincere la partita. E’ importante vincere perché sappiamo di avere l’esigenza di fare punti in trasferta perché ogni tanto in casa ci sta di non riuscire a vincere. Sappiamo che per noi i punti che arrivano dalle trasferte possono essere determinanti. Sarebbe una buona cosa vincere, anche se al momento siamo in perfetta media inglese. Sarebbe un bene riprendere quei due punti che per demerito nostro non siamo riusciti ad incamerare, non concretizzando le tante occasioni”.

“Loro solo una volta hanno cambiato atteggiamento opponendo alla Juve Stabia il 4-3-1-2, per il resto le squadre di Modica hanno sempre proposto certi concetti. Per noi oltretutto la gara di sabato diventa anche allenante perché mercoledì in Coppa Italia sarà più o meno uguale visto che Modica si ispira molto a Zeman. Saranno due gare tatticamente simili in diverse cose. Conoscendo la passione di Modica per le sue idee, credo che proporranno quello che hanno sempre fatto”.

Le partite si giocano una per volta. Non possiamo fare calcoli, anche la Coppa Italia diventa fondamentale e faremo di tutto per cercare di vincerla non avendo grosse alternative. Oggi non ho la sfera di cristallo e dire che vinceremo la Coppa e in campionato posso risparmiare qualcosa, navighiamo a vista sapendo di cercare di vincere le partite sia in campionato che in Coppa. Domani è importante perché se si vince recuperiamo altre posizioni, ne abbiamo già scalata qualcuna, vorrei agguantare e sorpassare altri avversari facendo più punti possibile da qui a fine campionato e vedere cosa succede. Andiamo a giocarcela a Messina nel migliore dei modi, poi se c’è il rischio di perdere un giocatore per due mesi non lo faremo scendere in campo, magari lo rischio in una finale eventuale di Coppa Italia o playoff. Con ancora 4 partite molto ravvicinate dobbiamo essere bravi nelle valutazioni senza farci prendere troppo dalla voglia di raggiungere determinati risultati”.

“Pochi tiri da fuori? Rocca il tiro ce l’ha, Deli idem, Quaini e Zanellato sono altri giocatori che nella loro carriera hanno fatto dei gol da fuori area. Dobbiamo cercare di avere più nella testa questo tipo di soluzione. Zanellato ha pagato il fato di essere arrivato qui a settembre e non aver effettuato il ritiro con una squadra professionistica, avendo una struttura di un certo tipo è un gap che si è portato avanti ma ora lo vedo coinvolto, equilibrato quando si allena e scende in campo. Un ragazzo che per noi può essere un’arma in più”.

“De Luca? L’attaccante entrando nei momenti topici della partita ci sta dando qualcosa in più. Saper entrare a partita in corso è un’arte che non tutti hanno, io non ce l’avevo. Un calciatore che subentrando rompe gli equilibri è un’arma che puoi non avere in altri momenti. In ogni partita nei primi 20 minuti vedete squadre attente, che svolgono le consegne alla perfezione, sono quasi sempre gare controllate ed equilibrate, poi man mano che passa il tempo le squadre cominciano a dilatarsi, magari ad attaccare un pò meno e si creano delle buche, lui in queste partite è stato bravo. Prima non ha avuto tanto minutaggio, c’è anche da considerare l’approccio ad una partita di 100 minuti, comincia ad avere i suoi 30 anni, non è stato utilizzato spesso, piano piano sta arrivando anche lui. In questo momento secondo me in quella mezz’ora può spaccare le gare. Non è semplice entrare dalla panchina e fare meglio di chi viene sostituito, lui riesce. Vedremo quando potremo essere ancora più offensivi, stiamo cercando un equilibrio e la certezza di poter costruire un filotto di risultati positivi, soprattutto giocando tante gare in poco tempo”.

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