Seconda sconfitta di fila in campionato, tanta amarezza e incertezze che riemergono, sia sul piano mentale che psicologico. Lecito essere preoccupati, ma tra i primi rilievi di Lucarelli dopo il suo terzo ritorno alle falde dell’Etna erano stati chiari: pazientare fino a fine dicembre, dare tempo, e cominciare a tirare le somme con prospettiva sul prossimo anno. Su una cosa Lucarelli ha tremendamente ragione: occorre programmare per vincere un campionato tostissimo come la Serie C.
Il Catania, prima del suo arrivo, ha fatto male. La strada tracciata, presentata come progetto pluriennale, è saltata con l’esclusione del direttore sportivo e del tecnico. Nonostante questo l’impatto di Lucarelli con la piazza e, soprattutto, con la squadra è stato più che positivo. Ma l’allenatore toscano ha potuto lavorare solo parzialmente, si è ritrovato a dover conoscere in fretta una squadra incerottata, ferita psicologicamente e probabilmente anche con meno potenziale di quanto si pensasse. Questa è una verità ormai assodata. Dare addosso al tecnico oggi, per queste ragioni, sembra una follia in quanto lo scenario attuale rappresenta bene anche ciò che probabilmente lo stesso Lucarelli aveva previsto chiedendo pazienza fino al termine di questo mese.
Ora i riflettori devono accendersi sulla società che ha investito tanto tra l’anno scorso ed oggi, non dando però ancora quelle risposte – in questo campionato – che ci si attendeva nei termini della competenza per la costruzione dell’organico e soprattutto delle potenzialità economiche per assoldare sin da subito una guida all’altezza di una piazza e un progetto come quello rossazzurro.
Corretto il tiro su quest’ultimo punto resta da comprendere come il club intende rafforzarsi già a partire da gennaio. Occorre gente motivata, fisicamente pronta e tecnicamente valida per supportare un progetto vincente. L’attacco, spuntato, va ricostruito su fondamenta più solide, e bisogna anche dare solidità al gruppo, facendolo riappropriare definitivamente della consapevolezza corretta nei propri mezzi.
Sconfitta rovinosa quella col Sorrento, che si affianca alla deludente prova di Messina e accende un campanello d’allarme che sarebbe catastrofico non ascoltare, prendendo le giuste contromisure in un momento di riparazione che può e deve salvare la stagione, in cui è ancora possibile conquistare l’obiettivo, perché i playoff devono essere un obiettivo di questa società .
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