La partita delle maglie lanciate e date in prestito dai tifosi. Messina-Catania, il 3 dicembre 1998 entrò nella storia non per lo 0-0 tra due squadre in lotta per la promozione in C1. “Quel giorno – riporta il quotidiano La Sicilia – il Messina indossò la maglia bianca con i bordi giallorossi. Il Catania aveva portato la seconda muta, simile a quella degli avversari. E le magliette rossazzurre? Dimenticate a 93km di distanza”. In quelle condizioni l’arbitro non poteva far disputare l’incontro ed era impossibile recuperare le maglie. In tribuna c’erano 5mila tifosi rossazzurri, la voce si sparse rapidamente. Furono i tifosi etnei a lanciare le proprie magliette rossazzurre.
Gennaro Monaco racconta: «Andammo con i magazzinieri Pippo Fleres e Franco Gravagno sotto il settore dei nostri tifosi a chiedere aiuto. Piovvero in campo un centinaio di maglie, qualcuno restò anche a torso nudo. Fu un gesto dal valore storico e affettivo inestimabile». Ciccio Bifera sottolinea: «E’ stato un gesto pieno di orgoglio catanese, erano i tifosi ad essere più felici perchè indossavamo le loro maglie, era come se giocassero al nostro fianco. Io, da portiere, fui l’unico a tenere la mia originale».
Alessandro Cicchetti aggiunge: «Eravamo carichi a mille e sereni. Quella era una squadra di carattere che non se la faceva passare. Corino, pronti via, mise due dita negli occhi a Manca. Monaco e Torino se le diedero di santa ragione e furono espulsi. Giocarono anche quelli del Messina duri e per vincere. Ci annientammo con calcio e calci, le entrate dure erano tollerate molto più di oggi. A momenti ci cascava il mondo addosso quando ci hanno detto che rischiavamo di perdere la partita. I tifosi vennero in soccorso. Quel lancio di maglie dalla tribuna fu uno spettacolo assoluto, ho ancora i brividi a rivivere quella scena. Ricostruimmo ogni numero con i cerotti, non c’era la numerazione di oggi».
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