Come riportato ieri, Catania-Sorrento si giocherà senza la presenza di pubblico sugli spalti a seguito dell’assalto al bus di una cinquantina di sostenitori del Pescara. La Digos di Catania, in assetto antisommossa, ha evitato lo scontro tra le due tifoserie ma si sono registrati feriti tra le forze dell’ordine. Le indagini hanno portato all’arresto di due catanesi che frequentano la Curva Nord, uno è minorenne, ma la Digos sta visionando i filmati per risalire ad altri responsabili.
“Il fatto che siano stati colpiti elementi delle forze dell’ordine ha portato la prefettura alla decisione di far giocare il Catania senza spettatori – riporta l’edizione Sicilia e Calabria de La Gazzetta dello Sport – ed infuria la polemica in queste ore perchè pagano anche tutti coloro che con quest’episodio non c’entrano assolutamente”. Per il club rossazzurro, “spinto a un tentativo di rimonta dall’avvento di Lucarelli e dalla presenza massiccia di pubblico in casa, è una batosta che rischia anche di influire su prestazione e risultato. La società si era schierata ovviamente dalla parte delle forze dell’ordine condannando l’accaduto in maniera forte e ufficiale. La prevendita dei tagliandi per il match non è mai partita, segnale che già nei giorni scorsi c’era aria di restrizione totale”.
L’ultimo periodo senza pubblico del Catania in casa per motivi di disordini risale al 2007, quando si verificarono i tragici fatti legati alla morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti. “Il Catania fu costretto a giocare le restanti gare in campo neutro ed a porte chiuse peregrinando in giro per lo Stivale: da Rimini a Cesena, passando addirittura per Verona”. La sfida salvezza col Chievo si disputò sul neutro di Bologna ma fu aperta al pubblico.
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