Ospite della trasmissione di Video Mediterraneo, ‘Cataniamente’, l’attaccante rossazzurro Cosimo Chiricò non molla la presa ed assicura che il Catania darà il massimo per chiudere in bellezza il girone d’andata, affrontando poi la seconda parte di campionato con ancora più fame e voglia di vincere. Ecco quanto evidenziato:
“Abbiamo avuto una reazione da grande squadra perchè dopo la sconfitta di Messina erano ritornati i fantasmi, invece con il gruppo e la nostra forza siamo riusciti subito a riparare con una grande vittoria. Il passaggio del turno ci dà consapevolezza, affronteremo le ultime due gare dell’anno come due finali perchè vincere entrambe le partite ci farebbe scalare la classifica, dando modo al Catania di puntare più in alto”.
“Attaccanti in difficoltà realizzative? Sto soffrendo questa situazione, da me giustamente la gente si aspetta parecchi gol. Però sono consapevole delle mie forze e della nostra forza, i gol arriveranno, ne sono sicuro. Speriamo quanto prima possibile per il bene del Catania. Il gol mi manca tanto davvero, ci vorrebbe un gol che sa di liberazione, che questo pubblico merita, non vedo l’ora di segnare un gol decisivo per la vittoria del Catania. Questa non è una piazza da C, magari alcuni giocatori non hanno saputo gestire al meglio la pressione. Il girone C di Serie C, si sa, è il più infuocato dei tre”.
“Ho girato pochi posti a Catania, sono stato accolto davvero bene fin dal primo giorno con la mia famiglia. Soprattutto si mangia bene. Mia moglie purtroppo soffre il problema del traffico in città (sorride, ndr). Lei esce più di me, va a fare la spesa e porta i bambini a scuola mentre io riposo a casa. Mi piacerebbe giocare in Serie A, so di avere 32 anni ma spero di arrivarci in maglia rossazzurra. La mia passione per il calcio? E’ iniziata nella mia città, a Brindisi. Ho cominciato da piccolino in una scuola calcio brindisina fino a all’età di 13 anni, poi sono cresciuto nelle giovanili del Lecce”.
“Mister Lucarelli è molto diverso da Tabbiani perchè già dal primo giorno è stato un sergente. Secondo me era quello che serviva in questo momento al Catania, mister Tabbiani ha delle idee importanti di calcio ma purtroppo non è riuscito ad avere subito un certo impatto. Perchè ho scelto il numero di maglia 32? Io sono amico di Bobo Vieri, quell’anno giocavo ad Ascoli, a gennaio del 2021 mi chiamò il Padova. Ebbi modo di sentirmi con Bobo Vieri, lui mi disse di scegliere il numero 32 perché da quel momento avrei iniziato a segnare più gol”.
“Il Picerno già dalla passata stagione mi ha fatto una buona impressione perchè sono ragazzi giovani, allenati da un tecnico che fa giocare bene la squadra. Finora abbiamo faticato con squadre che si chiudono, perché vengono a Catania e per loro fare un punto è come vincere. Non è semplice andare a segno quando ti confronti con squadre che si chiudono in 30 metri. Lunedì ci aspetterà una partita tosta come quella disputata col Francavilla. Il girone di ritorno è come se iniziasse un altro campionato perché trovi avversarie che devono salvarsi, chi lotta per altri obiettivi. Magari Juve Stabia, Avellino, Benevento perderanno qualche punto per strada e noi riusciremo ad arrivare nelle posizioni d’alta classifica. Non ci arrendiamo”.
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