Programmazione. Parola fin troppo spesso abusata che trova compiuta realtà quando il lavoro si traduce in fatti concreti dopo avere gettato le basi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per programmare bisogna avere idee chiare, considerare anche la possibilità di avere a che fare con incidenti di percorso ma senza mai perdere di vista il presente e futuro.
L’attuale proprietà del Catania è nuova, operativa per la seconda stagione consecutiva e reduce da un campionato di Serie D dominato in lungo e in largo. L’impatto immediato con il professionismo del calcio, però, non è stato dei migliori. Il mercato di gennaio sarà utile per contribuire a raddrizzare una stagione fin qui poco esaltante, in ogni caso prosegue il percorso di crescita del progetto. Un progetto che, come spesso evidenziato dalla società, mette al primo posto la valorizzazione dei giovani e del settore giovanile sviluppando le potenzialità di un club che diventi ambizioso e sostenibile al tempo stesso.
Del concetto di sostenibilità si è parlato tanto e spesso in modo improprio, perdendo di vista l’indirizzo della società che mira a divenire un club che sappia brillare di luce propria. Puntare in alto e tenere i conti in ordine è possibile, anzi, fondamentale nel calcio di oggi se vuoi programmare a lunga scadenza senza incorrere in situazioni spiacevoli. Non tutte le ciambelle riescono col buco, non sempre investire tanto è garanzia di successo (la classifica del monte ingaggi dei club di Serie C parla chiaro, ndr).
Programmare, allora, deve coincidere con la consapevolezza di costruire qualcosa di proficuo nel tempo. Puntando su uno zoccolo duro che includa giocatori ben amalgamati e inseriti. I giovani rappresentano il tassello più importante perché rendono bene l’idea ed il senso della progettualità. A tal proposito c’è un settore giovanile che cresce e la rosa di prima squadra comprende diversi profili interessanti dai 25 anni in giù: Zanellato, Bocic, Bouah, Chiarella, Castellini, Bethers e Maffei sono tutti calciatori di proprietà del Catania con potenzialità da sviluppare e ampi margini di miglioramento.
Castellini e Bethers su tutti, all’età di 20 anni denotano già una personalità spiccata e sono il simbolo di un Catania che vuole crescere e migliorare nel tempo, ma servono anche investimenti in infrastrutture moderne ed efficienti per estrinsecare appieno le strategie del club. Occorrono riflessioni opportune, auspicando che ben presto il Catania possa dotarsi degli strumenti e delle strutture adeguate per imprimere un’accelerata forte e decisa al programma di crescita rossazzurro.
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