STAMPA LOCALE – Distefano: “Catania, ambiente da ricompattare. Stadio, tabellone luminoso e Cibalino, le cose si muovono”

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Le riflessioni del giornalista Anthony Distefano, ospite della trasmissione ‘Big Chance’ a cura della redazione di ChanceBet News, sul momento delicato vissuto dal Catania:

“Anche quando nelle prime partite, pur non arrivando i risultati, abbiamo visto in determinati frangenti un barlume di gioco, si vedeva che c’era un lavoro svolto durante la settimana, non tutto è andato come previsto in una categoria che sappiamo com’è per averla vissuta anche in tempi recenti, dove non per forza chi spende di più vince e si tira fuori dalle sabbie mobili. E’ evidente che qualcosa non va. C’è chi pensa che il problema sia l’allenatore, delle scelte societarie sbagliate, la sfortuna. Cerchiamo di ricompattare un ambiente sfilacciato perché questo serve agli avversari al momento, non a noi”.

“Dispiace dirlo ma nel secondo tempo di Catania-Avellino non abbiamo visto la reazione che, ad esempio, c’è stata col Taranto trovando la via del gol che ti ha permesso di vincere la partita. Domenica il rigore non l’ha sbagliato Tabbiani, non è stato Tabbiani a sbagliare un gol da tre metri. Oggi non serve puntare il dito verso qualcuno o qualcosa, ma capire come tirarsi fuori da questo pantano. Certo l’allenatore ha anche le sue responsabilità, lo dico da ignorante del calcio ma è possibile che il modulo non sia adatto per i tuoi giocatori?  Se è così, si può trovare una soluzione? Il Catania è tredicesimo ma è chiaro che questa rosa non è da tredicesimo posto”.

All’interno dello spogliatoio qualcosa è accaduto negli ultimissimi giorni e non credo che Tabbiani stia lavorando esattamente nelle migliori condizioni. L’annata sta andando in un certo modo e va adottato un correttivo cercando di ricompattare l’ambiente. Ragione hanno i tifosi a lamentarsi e criticare, ragione ha un allenatore che sa di avere il suo modo di giocare, ragione ha anche la società se ha puntato su un allenatore con determinate caratteristiche. Ricordiamo che prima di allenare il Catania, Pasquale Marino guidava il Paternò in Serie D, poi arrivato in C1, successivamente l’Arezzo. Non aveva chissà quale curriculum ma a Catania si era creata una magia assieme al talento costruendo poi gli anni della Serie A. Il calcio non è una scienza esatta e quest’anno non si poteva pensare di trasferire un altro campionato di D alla C. La Serie C nel sistema del pallone è una galassia dove ci vogliono tante componenti per riuscire a stare in alto in maniera fissa”.

Quel che pensavamo appena un mese fa di questa società non può essere cambiato tutto in una volta. E’ una società che fino a 15 mesi fa non esisteva, si è ripartiti dalla macerie. Tutto quello che accade fa parte di questo rodaggio, non è semplice inventarsi dal nulla tutto. Qui nessuno deve difendere nessuno, io non ho mai fatto il dirigente ma non credo sia così semplice dal nulla arrivare dove si vuole arrivare. C’è un incidente di percorso adesso e bisogna capire come uscire da questa situazione”.

“Stanno completando a Palazzo degli Elefanti la concessione dello stadio per tre anni con possibilità per gli altri tre. Il bando è stato aggiudicato ma in questi giorni dovrebbe essere ultimata la convenzione che darà ufficialmente in affidamento lo stadio al Catania FC. Questo rappresenta un aspetto non affatto secondario, anche il tabellone luminoso a novembre dovrebbe accendersi ed il Cibalino verrà consegnato a metà novembre. Le cose si muovono, speriamo anche in campo perchè manca in questo momento quello sblocco mentale che possa mettere in moto una squadra che sembra avere paura. Manca quel pizzico di malizia e cattiveria che serve in questo girone di Serie C”.         

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