“Quando Chiricò ha battuto il calcio d’angolo della disperazione, tutto il pubblico ha trattenuto il respiro. Il 2-1 del Catania alla Turris è stato un misto di speranza, emozione, spinta, timori, assalto all’arma bianca e boato di liberazione per un successo meritato ma che sembrava esser sfuggito di mano. Tutto in 96 minuti come ai tempi d’oro. Tutto in una gara che sembra davvero quello della rinascita”, scrive La Sicilia.
Proseguendo nella consueta rassegna stampa, si sottolineano i meriti di Lucarelli: “Nessuno lo dice, ma tutti lo pensano. Lucarelli non solo è bravo, non solo in cinque allenamenti ha parzialmente mutato mentalità al gruppo, non solo ha cambiato tattica (non più gioco che nasce in orizzontale, ma puntare in verticale, col vertice basso della mediana che ha avanzato di una ventina di metri almeno) ma ha anche fortuna”, si legge.
“Arrivare qui e vincere all’ultimo respiro lo fa diventare protagonista di un film da Oscar: bello, vissuto con intensità e con effetti che potrebbero diventare speciali se la squadra dovesse continuare a mostrare segni di ripresa non solo atletica, ma soprattutto mentale”. A fine gara “tutti sotto la Nord, anche un indemoniato Lucarelli. La vittoria più sofferta è sempre la più bella. E il Catania, a queste sensazioni, non era più abituato”.
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