Ospite di Telecolor, nel corso della trasmissione sportiva ‘Corner’, il difensore argentino Marcos Curado torna sulla vittoria acciuffata sabato all’ultimo respiro contro la Turris, sperando di cominciare ad inanellare una serie importante di risultati:
“E’ stata una giornata che non dimenticherò, giocare in piazze come questa ti regala emozioni importanti. Quando ho scelto di trasferirmi al Catania l’ho fatto non ritenendo un ostacolo la categoria. Mi sono sentito fortemente voluto, sapevo che questa piazza fosse importantissima, non a caso in Argentina sono cresciuto seguendo il Catania degli argentini. Inoltre, soprattutto, mi ha convinto il progetto, l’idea da portare avanti. Se avevo qualche dubbio prima di scegliere, è sparito subito”.
“Il mister in pochi giorni ci ha trasmesso un certo tipo di messaggio dentro e fuori dal campo. L’arrivo di un nuovo allenatore ha generato entusiasmo e percepivamo un’atmosfera diversa allo stadio. Diverti fattori ci hanno portato a dare qualcosa in più. Sentivamo che fosse l’inizio di un nuovo capitolo. Anche con Tabbiani c’era entusiasmo inizialmente perché dimostravamo di avere un’identità nonostante i risultati, poi abbiamo abbassato il livello tutti”.
“Il concetto più forte espresso dal mister Lucarelli era riferito alla cura delle distanze tra i reparti, a compattarci, a tenere le distanze corte non creando buchi in mezzo al campo. La Turris veniva a prenderci a uomo, cercava riferimenti. L’idea era quella di trovare lo spazio che si creava in mezzo al campo arrivando con pochi tocchi. Il mister, inoltre, ci ha martellato tanto sulle palle inattive. Le palle inattive sono fondamentali, puoi sfruttare la qualità di gente che calcia veramente bene e non riuscivamo a sfruttarle prima. Sabato abbiamo occupato bene l’area ma dobbiamo ancora migliorare e lavorare tanto seguendo le indicazioni del mister, che a fine partita ci ha ringraziato soprattutto per non avere mollato, credendoci fino alla fine. Nel gol di Bouah c’è stato tanto merito suo ma nel calcio serve anche un pizzico di fortuna”.
“Nell’azione dell’1-1 siamo arrivati in ritardo nelle chiusure. Noi in tante partite abbiamo concesso poco, anche sabato è stato così ma pur concedendo poche occasioni prendiamo gol. Dobbiamo capire il motivo e lavorare. Ad un certo punto caliamo un pò a livello fisico, c’è anche da dire che quando giochi i primi 60’ in un determinato modo e fatichi a segnare poi ci può stare che concedi qualcosa, ma bisogna migliorare anche mentalmente perché non sempre si può vincere a tempo scaduto. Conta mantenere un certo equilibrio sia nelle sconfitte che nelle vittorie, ci sta mancando la continuità nei risultati non avendo ancora mai ottenuto due vittorie di fila, così come dovremo essere più continui nell’arco dell’intera partita. Adesso arriva la parte più difficile, alzare il livello per fare questo filotto che cerchiamo dall’inizio del campionato”.
“Per iniziare a risalire la classifica devi vincere le gare e non puoi pensare oltre al Giugliano in questo momento, non diamo tanto peso alla classifica perchè la cosa più importante adesso è la partita che arriva la domenica. C’è anche la Coppa Italia, che è sempre stata importante per noi e sappiamo di avere una rosa competitiva su tutti i fronti. Cercheremo di arrivare in fondo anche lì”.
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